Comune, parte il rimpasto: gli assessori candidati alle Regionali non mollano le deleghe
Il sindaco Luigi de Magistris presenta la nuova giunta e non mancano le sorprese. Confermati i nomi delle new entry: Eleonora De Majo, Luigi Felaco, Francesca Menna e Rosaria Galiero. Così come gli uscenti Nino Daniele, Roberta Gaeta, Laura Marmorale e Mario Calabrese. Ma cambia in extremis la composizione delle deleghe, con lo Sport che resta a Ciro Borriello, poco restio a lasciare un settore così importante prima delle Regionali dove sarà molto probabilmente candidato con Dema, mentre a Rosaria Galiero, che avrebbe dovuto prendere lo Sport fino a lunedì sera, va invece il Commercio. Potenziato anche Panini, che da vicesindaco diventa super-assessore con competenza anche sui Trasporti. Tra le novità anche la decisione di Chiara Guida, new entry in consiglio comunale al posto della Galiero, di aderire al gruppo di Napoli in Comune a Sinistra, invece di Dema, come inizialmente ipotizzato. Proprio sulle candidature per le regionali degli assessori potrebbe giocarsi la prossima partita. Meglio presentarsi in carica che lasciare la giunta adesso, il ragionamento, che però cozza con l'ipotesi di un nuovo rimpasto a Natale con possibile ingresso dei Verdi.
L'ex pm: "L'audio dei consiglieri congiurati? Registrarlo atto ingnobile"
Il sindaco Luigi De Magistris attacca a testa bassa e parla di un clima di veleni che aleggia in questi giorni in Comune. “È ignobile – si sfoga l'ex pm – che si registrino conversazioni politiche quando si sta in circuiti riservati, dove ci si lascia andare alle cose peggiori”, in riferimento all'audio dei consiglieri “congiurati”divulgato da La Repubblica. E assicura: “Io non ho mai subito condizionamenti”. Mentre sulla mozione di sfiducia firmata dalle opposizioni che si discute il 22 novembre, commenta: “hanno approfittato di una brutta vicenda per farci cadere, ma non ci riusciranno”.
Il 22 si vota la sfiducia, de Magistris preoccupato
Ma non manca la preoccupazione per un voto che potrebbe decretare lo scioglimento anticipato del Consiglio comunale. In quell'occasione il voto dei consiglieri di maggioranza malpancisti sarà determinante. Da qui, le parole dell'ex pm “Non può essere il sindaco a cancellare quella pagina, ma devono essere altri. In questi anni quelle persone non hanno mai fatto mancare il sostegno alla vita amministrativa del sindaco e mai mi hanno chiesto cose che non potevano. Io sono disposto ad andare a casa, vedo le facce lunghe, ma non mi piacciono: non stiamo proclamando il funerale di nessuno. Oggi è un giorno di gioia. Il 22 novembre sono convinto che la maggioranza darà la prova di cosa conta, se un sindaco democraticamente eletto o conta altro? Se è così, andremo a casa perché questa esperienza dà fastidio al sistema che in questi giorni si è mosso molto. Mi auguro la mozione venga rigettata. Il rendiconto fatelo a fine mandato. Non si può dire che sarà l'ultimo cambio”.
Ecco tutte le deleghe, tornano i super-assessori
Il sindaco annuncia che ha deciso di non tenere per se alcuna delega: “Mi voglio occupare di tutto”, dice. Da qui, i nuovi super-assessori, a cominciare da Enrico Panini, confermato vice-sindaco, che assomma le competenze su Bilancio, Tributi, Personale, Cimiteri, Trasporti Pubblici, Pubblicità e affissioni e rapporti con il consiglio comunale. Ciro Borriello conserva lo Sport, Sicurezza Abitativa e Pubblica Illuminazione. Monica Buonanno diventa l'unica titolare del Welfare che viene riaccorpato dopo averlo condiviso per un anno con Gaeta, e prende anche Politiche Abitative. Ad Alessandra Clemente vanno alcune deleghe di Calabrese, lavori Pubblici e Infrastrutture accanto a Patrimonio, Polizia Locale, Toponomastica e Giovani. Alla new entry Eleonora De Majo vanno Cultura e Turismo e relazioni internazionali. Raffaele Del Giudice ha Ambiente e Acqua Pubblica. Luigi Felaco Verde, Qualità della Vita e beni Confiscati. Rosaria Galiero prende Commercio, Mercati, Protezione Civile, Municipalità, Anagrafe ed uffici elettorali, Centro Unico per gli Acquisti, Francesca Menna le Pari Opportunità, la Salute e la Tutela degli Animali, Libertà Civile e Mare. Ad Annamaria Palmieri resta la Scuola, a Carmine Piscopo l'Urbanistica, i Beni Comuni, il Condono i Grandi Progetti e il Centro Storico Unesco e la Metropolitana di Napoli.
De Magistris: “Ringrazio chi è uscito, ma i risultati sono di tutti”
Il primo cittadino rivendica la paternità del rimpasto: “una decisione frutto esclusivamente della mia volontà. Dopo 8 anni e mezzo c'era un momento di stanca, serviva una boccata di ossigeno”. Poi ringrazia gli uscenti Calabrese, Daniele, Gaeta e Marmorale. "Non è una bocciatura”, precisa. Ma non manca anche qualche stilettata. “Leggo che il sindaco sta cancellando le politiche sociali e che la cultura in questi anni camminasse solo per Nino Daniele. Con Nino siamo amici, ma se i risultati si raggiungono è merito della squadra e del sindaco".
Eleonora De Majo al Turismo: "Valorizzerò gli artisti di strada e le periferie"
"Ho scelto Eleonora De Majo perché vorrei si guardasse anche agli artisti di strada. Daniele candidato sindaco? Non può che farmi piacere. Più gente siamo meglio stiamo”. E la De Majo indica subito il cambio di rotta: “Valorizzeremo le migliori sperimentazioni artistico-culturali nelle zone del degrado”. Mentre sul cambio di rotta a Sinistra con gli ingressi di De Majo e Galiero de Magistris aggiunge: “Ho preso tanti voti degli anarchici e degli industriali”.
Il caso Marmorale, l'ex pm: "Non è stata un'epurazione"
Sulla Marmorale dice: “non è stata un'epurazione. A Zanotelli ho detto non giudicarmi prima di avermi ascoltato. Tra tre mesi potrei portare in giunta un capo rom”. Poi, sull'audio dei congiurati aggiunge: “Quella vicenda ha turbato la città e mi ha procurato profonda amarezza e imposto di mettere le distanze, ma va analizzata con calma. Oggi avevo anche la necessità di mostrare ai napoletani che possono stare tranquilli sulla mia onestà. Non ho mai subito condizionamenti. Quella è stata un'operazione infingarda, come altre in questi giorni. Qualcuno cerca di logorarmi, ma più lo fa, più mi carico”.
In giunta anche l'ex consigliera M5S Menna
Mentre la scelta di Francesca Menna, per de Magistris è stata dettata “dall'obiettivo di stringere un legame con il mondo del Meetup”. L'ex consigliera comunale ex M5S non si schermisce: “La mia presenza può sembrare strana in una visione della politica di blocchi che confliggono, ma io credo nelle istituzioni. Quale migliore opportunità di dare le mie competenze alla città che amo e mi appartiene partendo in un gruppo che ha basi politiche in cui credo: difesa dello stato sociale, delega a salute e animali”.
L'obiettivo delle regionali
“Perché abbiamo scelto di cambiare? – si chiede l'ex pm – Siamo a 5 mesi dalle regionali e a poco più di un anno dalla fine della mia esperienza alla guida di Napoli. Guardo avanti, mi interessa che che dopo di me non venga un prestanome di Salvini o di De Luca, ma una esperienza che continui quanto fatto”. “Ci candideremo alle regionali, non so con chi e con quale coalizione ma ci sarà una lista. E ritengo che componenti di questa giunta si candideranno. Lavoreremo perché siano eletti, ma chi si candida non fa più parte dell'amministrazione comunale”.
Il rebus della convocazione del consiglio, mancano i numeri
Rebus anche sulla convocazione del prossimo consiglio comunale. Per le opposizioni, "con la nomina in giunta – spiega il consigliere Andrea Santoro (Fdi-An) – i tre consiglieri nominati assessori sono decaduti e non potranno votare la surroga dei 3 sostituti" (Elena De Greogorio, Sergio Colella e Chiara Guida). Mancano i numeri nella maggioranza in sostanza per mantenere il numero legale dei 21 consiglieri necessari per aprire la seduta, col rischio che il consiglio non possa riunirsi mai. Sulla vicenda è stato richiesto un parere normativo al segretario generale, ma in consiglio la maggioranza si affida alla sensibilità delle opposizioni affinché i nuovi consiglieri possano entrare in carica. In alternativa, ci sarebbe comunque la possibilità di una "seconda convocazione" del consiglio, in caso di prima andata a vuoto, dove il numero legale scenderebbe a un terzo. Una possibilità, però, mai utilizzata in passato.