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Il contrabbando di sigarette è tornato: la camorra confeziona pacchetti con tabacco tossico

Il centro di Napoli è tornato a pullulare di bancarelle che vendono sigarette di contrabbando, un giro d’affari di 15 milioni l’anno che finiscono nelle tasche della camorra. Ad arrivare in Italia, dalla Puglia e dal Friuli, sono le “cheap white” sigarette che non hanno passato gli standard sanitari dell’Unione Europea, sostanze pericolosissime per la salute. Parallelamente si è sviluppato il mercato delle sigarette contraffatte prodotte in fabbriche abusive in Italia con lo stesso tabacco pericoloso e confezionate in pacchetti che riportano i nomi delle principali marche. Con la telecamera nascosta siamo andati tra le bancarelle per capire l’andamento del mercato.
A cura di Antonio Musella
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Nel centro di Napoli sembra che il contrabbando di sigarette stia rivivendo i fasti degli anni ottanta. A Forcella, Poggioreale, Porta Nolana, Vicaria, Miano, Secondigliano, le bancarelle che vendono sigarette di contrabbando, di pessima qualità e fuori da ogni standard sanitario imposto dalle leggi, proliferano nuovamente. Con una telecamera nascosta siamo andati a capire l'andamento del mercato, acquistando sigarette di contrabbando. Al tenente colonnello Diego De Luca, comandante del Gruppo Pronto Impiego della Guardia di Finanza di Napoli, abbiamo chiesto i dettagli di un businnes che conta un giro d'affari per i clan della camorra pari a 15 milioni di euro l'anno.

Cosa c'è dentro le sigarette di contrabbando

"Il contrabbando di sigarette sembrava scomparso – ci spiega il comandante De Luca – ma non è così, lo scorso anno abbiamo sequestrato circa 80 tonnellate di sigarette di contrabbando, per un giro d'affari di 15 milioni di euro l'anno, la camorra ci punta molto, non c'è un clan che non è coinvolto tutti sono interessati al contrabbando di sigarette". Con una telecamera nascosta siamo andati nel mercato di Porta Nolana, a Forcella e a Poggioreale a compare dalle bancarelle le sigarette di contrabbando. 2 euro per le Regina, 3 euro per Chesterfield, Marlboro, Merit, tutto alla luce del sole ed in pieno giorno. Un giro d'affari importante testimoniato anche dalla proliferazione delle bancarelle proprio nella zona del centro storico di Napoli. "Le Regina ci stanno quelle rosse e quelle blu, vengono 2 euro" ci dice un signore sulla cinquantina che gestisce una bancarella nel centro di Napoli. A spiegarci le differenze è sempre il comandante De Luca: "Abbiamo le cheap white e le contraffatte – spiega – le cheap white hanno invaso il mercato recentemente, sono sigarette prodotte nell'est Europa che sono fuori dagli standard sanitari dell'Unione Europea. Sono sigarette che fanno ancora più male di quelle normali, dentro c'è di tutto per questo sono pericolosissime. Le Regina ad esempio vengono dall'Ucraina ed hanno invaso il mercato campano, sono le "cheap white" più diffuse". "Le Chesterfield sono quelle buone, quelle nostre" ci puntualizza un ragazzo straniero che gestisce una delle bancarelle nella zona di Porta Nolana. Ma sono davvero delle Chesterfield di contrabbando? "Ci troviamo davanti, in tempi recenti, ad una vera e propria contraffazione delle sigarette – ci dice il finanziere – abbiamo anche sequestrato una fabbrica in Campania che produceva illegalmente ovviamente, sigarette dei principali marchi. Il tabacco è sempre lo stesso, quindi pericolosissimo, e le sigarette vengono confezionate nei pacchetti delle principali marche riprodotti abusivamente". Chesterfield, ma anche Marlboro, Merit, Winston, perfino le Diana: "La Marlboro ad esempio – racconta il tenente colonnello – ci ha specificato che da 5 anni non le produce più".

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Puglia e Friuli, le rotte principali: "Vengono nascoste anche in pannolini e yogurt"

Ma quali sono le nuove rotte del contrabbando? I tempi dei motoscafi blu che partivano da Santa Lucia per rifornirsi al largo delle casse di sigarette, che si producevano in infiniti inseguimenti con le motovedette della Guardia di Finanza sono finiti. " Oggi le rotte principali sono dalla Puglia e dal Friuli – spiega De Luca – o via mare dalla Turchia, per arrivare poi a bordo delle navi in Puglia, oppure via tir, su strada dalla ex Jugoslavia passando per il Friuli. Le sigarette sono caricate sui container e nascoste con dei carichi di copertura. Le abbiamo trovate ovunque, nei vasetti di yogurt, nei pannolini, nei materassi, tovaglioli di carta da cucina, abbiamo trovato sigarette nascoste anche nelle statue". La Guardia di Finanza di Palermo recentemente ha sequestrato un carico di sigarette che era nascosto nei pacchi di biscotti e nelle confezioni di pandoro. I grandi clan fanno gli acquisti all'ingrosso, una volta che il carico arriva viene distribuito a dei padroncini assoldati dai clan che a loro volta le passano ai piccoli venditori al dettaglio che gestiscono poi le bancarelle e che sono i pesci più piccoli del businnes. Ma sono i porti che restano gli hub principali di smistamento del contrabbando di sigarette, oltre ai porti pugliesi la Guardia di Finanza ha effettuato sequestri anche nei porti di Gioia Tauro, Napoli e Genova. D'altronde trovare un container carico di sigarette nascoste a bordo di una nave con altre migliaia di container non è cosa semplice. Le attività di investigazione della Guardia di Finanza si basano sulla conoscenza del territorio e l'uso di tecnologie nelle intercettazioni e nella rilevazione gps dei vettori di trasporto.

Il rischio per la salute: "Vanno solo distrutte"

Le sigarette, quelle legali, fanno male, causano malattie gravi e contribuiscono alla morte. Immaginate i danni che possono fare le sigarette di contrabbando che non rispondono agli standard sanitari imposti dalla legge. "E' tutta roba pericolosissima, va solo distrutta" commenta il comandante De Luca. Il tabacco proveniente dall'est Europa, prodotto in Russia ed Ucraina, territori interessati in passato anche da catastrofi nucleari come quella di Chernobyl, non hanno passato l'esame per essere iscritte nelle tabelle dei monopoli europei. La loro pericolosità dunque è maggiore di quelle che normalmente si possono acquistare dai tabaccai. Basta aprire una di queste sigarette, senza ricorrere a particolari analisi chimiche, per scoprire ad occhio nudo che all'interno c'è del legno, della carta e chissà cos'altro. Il colore del tabacco è scuro e profondamente diverso da quello delle sigarette legali. Ed è proprio con questo tabacco misto a tanto altro che vengono confezionate le sigarette contraffatte delle principali marche. Se qualcuno può pensare di ottenere un risparmio dall'acquisto delle sigarette di contrabbando preferendole a quelle del monopolio di Stato, deve sapere che quello che sta fumando è una sostanza tossica ed altamente pericolosa. Siete ancora convinti che sia un risparmio?

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Giornalista napoletano, a Fanpage.it dal 2012, videoreporter mi occupo di cronaca, politica, inchieste ed approfondimenti. Tra gli autori di alcune tra le più importanti inchieste di Fanpage.it, mi sono occupato tra le altre cose del caso Ilaria Alpi, delle navi dei veleni, delle attività oscure dei servizi segreti italiani, del contrabbando internazionale. Sono stato tra i primi giornalisti italiani ad occuparsi della Terra dei fuochi, pubblicando negli anni per Fanpage.it numerose inchieste e approfondimenti. Mi occupo da sempre dei temi legati all'ambiente su tutto il territorio nazionale. Ho fatto parte del team di giornalisti che hanno documentato i brogli alle primarie del Pd di Napoli nel 2016 e alle successive elezioni comunali del capoluogo partenopeo documentando il voto di scambio. Vincitore nel 2019 del "Premio Landolfo" e del "Premio Donelli". HO pubblicato 5 volumi tra cui: "Chi comanda Napoli" (Castelvecchi 2012), "Il paese dei Veleni" (Round Robin 2014), "Nuovi Schiavi" (Round Robin 2015).
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