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Avellino, assembramenti in piazza, il sindaco dirige i cori da stadio: multato di 208 euro

Il sindaco di Avellino, Gianluca Festa, è stato multato per la movida di sabato notte: 208 euro di sanzione per non avere indossato la mascherina e non avere osservato la distanza di sicurezza; lo stesso provvedimento nei confronti delle decine di giovani presenti. Le immagini erano state pubblicate sui social, nei video si vede il Sindaco che partecipa ai cori mentre i ragazzi urlano “Noi non siamo salernitani”.
A cura di Nico Falco
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Il Sindaco di Avellino, Gianluca Festa, protagonista della movida nella notte tra sabato e domenica scorsi con assembramenti e cori, è stato multato dalla Polizia di Stato: sanzione di 208 euro, per non aver rispettato le norme sul distanziamento sociale e per non avere indossato la mascherina. Il provvedimento, notificato dalla Questura, arriva dopo il richiamo del prefetto Paola Spena; la sanzione amministrativa non è stata decisa soltanto per il sindaco Festa: sarà notificata anche a tutti quei giovani, decine e decine, che sabato notte era in via De Conciliis e hanno partecipato al maxi assembramento da cui sono partiti i cori di scherno verso la città di Salerno e verso il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca.

Sui fatti di quella notte la Repubblica di Avellino ha aperto un fascicolo, l'ipotesi di reato è di epidemia colposa: nei video, diffusi sui social, si vede la folla di giovani che non rispetta assolutamente la distanza di sicurezza e che dà il via ai cori. Al centro, come a dirigere il coro, c'è proprio il sindaco Gianluca Festa, che incita e batte le mani mentre i ragazzi cantano, saltano e si abbracciano al suono di "Noi non siamo salernitani" e poi si ferma a scattare foto con loro.

Il Sindaco aveva replicato dicendo di avere sotto controllo la situazione ad Avellino. "A qualcuno dà fastidio che io sia a contatto con la mia gente? – aveva scritto Festa su Facebook – Qualcuno mi preferirebbe dietro a una scrivania a firmare norme restrittive? Io sono il sindaco degli avellinesi. E dove c’è la vita di Avellino ci sono io. Guardate altrove, qui ci sono io a tenere tutto sotto controllo". Ma per lui, oltre alla denuncia da parte di esponenti politici degli altri schieramenti, era stata avviata una indagine della Digos.

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