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De Magistris: “Se amate Napoli, restate dove siete e non tornate ora”

L’appello del sindaco Luigi De Magistris ai napoletani al Nord: “Se amate la vostra terra di origine e i vostri cari restate in casa. Ho chiesto al prefetto controlli rigorosissimi per evitare che altre persone, dopo la chiusura delle aziende e delle fabbriche al nord, ritornino nelle nostre terre. Bene la chiusura dei servizi non essenziali”.
A cura di Pierluigi Frattasi
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“Napoletani, se amate la vostra terra e i vostri cari, restate a casa, non tornate qui”. È l'appello del sindaco Luigi de Magistris ai concittadini sparsi per l'Italia, dopo la chiusura delle attività produttive non essenziali annunciata dal premier Giuseppe Conte, che diventerà operativa da mercoledì. Il Governo per precauzione, domenica pomeriggio, ha vietato gli spostamenti da Nord a Sud con un'ordinanza, a meno di estrema necessità. Ma gli arrivi stanno continuando, anche se fortemente ridotti.

L'appello del sindaco: “Se amate Napoli, non tornate qui”

Proprio per evitare una ondata bis di rientri in città, dopo quella di inizio marzo, con la zona rossa in Lombardia e Veneto, il sindaco Luigi de Magistris ha lanciato un appello proprio dalle sue pagine social. “Ho chiesto al prefetto – scrive – controlli rigorosissimi per evitare che altre persone, dopo la chiusura delle aziende e delle fabbriche al nord, ritornino nelle nostre terre. Se amate la vostra terra di origine e i vostri cari restate in casa. Di potenziare al massimo, anche di più, i controlli da parte di tutte le forze di Polizia, esercito compreso. Punire i trasgressori ed impedire riunioni e assembramenti di persone. Laddove in prossimità di esercizi commerciali non si rispettassero le condizioni di sicurezza, i locali dovranno essere chiusi”.

"Bene la chiusura delle attività non essenziali"

“Finalmente – aggiunge il primo cittadino – il Governo ha deciso di fermare tutto, ad eccezione di ciò che è essenziale per continuare a vivere. Rimangono operativi, quindi, servizi di pubblica necessità, alimentari, farmacie e pochissimo altro. Stiamo per combattere la fase decisiva della guerra, le prossime tre settimane”. Poi, l'appello: “Chi deve combattere fuori dalle mura di casa va difeso e sostenuto. Tutti gli altri combattano restando a casa. Uscite solo quando assolutamente necessario, altrimenti sarete gli alleati del nemico. Si rischia di morire per assoluta carenza di personale e materiale sanitario e di posti letto. Molti medici e infermieri si sono ammalati per carenza dei dispositivi di sicurezza e sono divenuti veicoli di diffusione del virus”.

"Servono più posti letto negli ospedali"

"In Cina – conclude l'ex pm – si è fermata l'epidemia perché ci sono stati controlli rigorosissimi, si sono costruiti ospedali in pochi giorni, si sono fatti tamponi e misurata la febbre ad un'intera provincia grande quanto il nostro Paese, sono stati poi isolati i malati anche dalle famiglie. Fate presto! Anche se avete smantellato il sistema sanitario nazionale e regionale negli anni, ora provate ad usare tutte le armi che avete per rafforzare l'esercito sanitario, realizzare mascherine, dispositivi di sicurezza, ossigeno, letti di reparto e, soprattutto, di sub intensiva, terapia intensiva e rianimazione. Altrimenti è probabile, forse certo, che si morirà perchè non ci sarà il posto per curare i malati. Si rischia una tragedia, nonostante il lavoro eccezionale che stanno facendo i nostri medici e i nostri infermieri. Per vincere la guerra contro il virus sono necessari i tre fronti: stare a casa, controlli rigorosissimi, posti letto. Se salta uno dei tre fronti, soprattutto l'ultimo, abbiamo perso ed il nemico lascerà a terra tanti, troppi morti. La guerra la vinceremo, ma dobbiamo evitare un numero impressionante di caduti. Sono certo che, insieme, possiamo vincere questa guerra, ma dobbiamo combattere tutte e tutti".

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