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Covid 19

Il Comune di Napoli chiede un anticipo al governo: 100 milioni entro marzo

Per fronteggiare l’emergenza Coronavirus il Comune di Napoli ha chiesto al Governo di anticipare a marzo i trasferimenti ordinari, che arrivano normalmente a giugno. Circa 100 milioni di euro che serviranno a coprire i mancati incassi dai tributi locali che sono slittati e a garantire i servizi essenziali. L’altro aiuto arriverà dal fondo statale per le sanificazioni dei Comuni.
A cura di Pierluigi Frattasi
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Un anticipo che potrebbe superare i 100 milioni di euro dallo Stato per Napoli entro la fine di marzo per far fronte all'emergenza Coronavirus. Il Comune di Napoli chiede al Governo di anticipare l'accredito dei trasferimenti erariali ordinari dal fondo di solidarietà comunale per la fine del mese, di solito erogati dallo Stato, invece, tra maggio e giugno. È questa una delle misure necessarie per poter far fronte al minore gettito per il rinvio delle scadenze delle tasse locali e garantire i servizi essenziali ai cittadini in questo momento di crisi, considerando la forte contrazione dell'economia cittadina, visto che quasi tutte le attività commerciali sono chiuse, e che i provvedimenti disposti sia dal Governo che dal Comune come gli sgravi sui tributi locali e i rinvii delle scadenze di pagamento porteranno a una riduzione delle entrate di cassa mensili.

Dallo Stato un contributo a Napoli per le sanificazioni di uffici e strade

Ma non finisce qui, perché Palazzo San Giacomo chiederà anche di accedere al fondo straordinario da 70 milioni di euro per la sanificazione di uffici pubblici e strade, istituito dal Governo con il Decreto Cura e destinato a tutti i Comuni d'Italia. Sarà ripartito con decreto del ministero dell'Interno entro 30 giorni, sulla base della popolazione residente e dei numeri dei casi di contagio accertati. Gli importi sia dell'anticipo ordinario che del contributo straordinario per la sanificazione per Napoli sono ancora da quantificare, la misura precisa sarà stabilita tra oggi e domani. Anche perché in questo momento tutti i Comuni stanno avanzando analoghe richieste a Roma.

Coronavirus a Napoli, il Comune: “Economia in ginocchio”

Il Coronavirus rischia di mettere in ginocchio la città di Napoli. Lo scrive senza mezze misure il Comune nella delibera con gli aiuti e gli sgravi alle attività chiuse e i provvedimenti del rinvio delle scadenze dei tributi locali per tutti gli altri cittadini approvata venerdì scorso. “L'epidemia da Covid 19 – scrive il Municipio – è un evento che non ha precedenti. I provvedimenti adottati ad oggi da Governo e Regione avranno effetti devastanti sull'economia locale, con inevitabili difficoltà per alcuni settori a riprendere una normale vita produttiva una volta cessata l'emergenza. L'amministrazione ha provveduto nei giorni scorsi a richiedere al Governo l'adozione di misure straordinarie in materia di lavoro privato e pubblico. E ad adottare misure di sostegno economico anche indirette in favore dei cittadini, lavoratori e utenti”. Mentre i servizi essenziali in questi giorni sono garantiti da lavoratori coraggiosi del Comune, di Asìa e della NapoliServizi, con sanificazione di uffici pubblici, igienizzazione di strade. Nonché l'apertura ordinaria pur nell'emergenza delle strutture di prima accoglienza e il mantenimento dei servizi essenziali rivolti alle fasce di cittadinanza più fragili”.

Lo spettro della crisi post-Coronavirus

Preoccupano anche le conseguenze che ci saranno per l'economia anche dopo la fine dell'emergenza sanitaria, prevista per la fine di luglio, secondo i decreti del Governo. “La contrazione dei margini economici di tutta la filiera delle attività, nessuna esclusa – sottolinea il Municipio – e dell'indotto largo compresi turismo, commercio, moda, svago, industria, artigianato, con ricadute drammatiche per gli imprenditori e i lavoratori e nella via sociale, con un abbassamento consistente delle risorse disponibili per il mantenimento del tenore di vita precedente”. Problemi a Napoli ancora più forti, considerando “la ricaduta forte, seppur non misurabile compiutamente, in un sistema cittadino caratterizzato da forte fragilità connotata da scarsa occupazione, lavoro nero o sottopagato, forte disoccupazione, un livello di reddito pro capite pari a un terzo del reddito dei residenti in città del nord”.

Il Comune chiede un anticipo al Governo

Da qui, la richiesta “avanzata al Governo di prevedere un anticipo per l'accredito dei trasferimenti da fondo di solidarietà comunale”. Anticipo che dovrebbe arrivare quindi a marzo e non più a maggio, che potrebbe aggirarsi attorno ai 100 milioni di euro. Mentre “ai tavoli interistituzionali è stata posta con enfasi la necessità di supportare gli enti locali con risorse finanziarie di carattere straordinario che possano almeno in parte supportare la probabile perdita di gettito correlata al progredire della situazione emergenziale”.

Ecco tutti i nodi della crisi economica a Napoli

Cosa preoccupa maggiormente il Comune. I nodi della crisi economica legata al Coronavirus sono numerosi. A cominciare dal rinvio dei termini di scadenza dei versamenti di tributi locali e sanzioni. Le agevolazioni, sottolinea il ragioniere generale del Comune, “comportano riflessi sui flussi finanziari mensili dell'Ente cui si potrà far fronte con l'anticipazione da parte dello Stato dei tempi di erogazione dei trasferimenti erariali spettanti al Comune di Napoli”.

Anm, a rischio i fondi per il concordato

Anche l'azienda dei trasporti potrebbe subire contraccolpi. La sosta gratuita sulle strisce blu e il posticipo al 30 giugno 2020 della scadenza dei permessi di sosta dei residenti nelle strisce blu, scrive il ragioniere, “incidendo sul conto economico di Anm dorvanno essere accompagnate da adeguate misure compensative da parte dell'azienda al fine di assicurare la sostenibilità del piano concordatario omologato dal Tribunale di Napoli”. Mentre, rileva il segretario generale Patrizia Magnoni, “la riduzione degli spostamenti sul territorio ha determinato una riduzione degli autoveicoli in sosta e l'azzeramento dell'ingresso bus turistici, con la riduzione dell'inquinamento ambientale che aveva determinato l'adozione da parte del Comune di misure tese a disincentivare l'uso di veicoli inquinanti nel territorio”.

Possibile buco sugli incassi della tassa sui rifiuti

Sarà prevedibile poi un vero e proprio buco sugli incassi della tassa sui rifiuti, la Tari, che va a coprire interamente il servizio di raccolta e si sostiene soprattutto con i versamenti delle attività commerciali, oggi in gran parte chiuse. “La sospensione delle attività commerciali – scrive Magnoni – con la conseguente riduzione della produzione di rifiuti, dovrebbe essere contemplata nell'apposito regolamento”.

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