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Covid 19

La Dema dà 100 euro a chi va in fabbrica con l’emergenza. Protesta Fiom-Cgil

“Cento euro di premio agli operai Dema di Somma Vesuviana che vengono in fabbrica a lavorare durante l’emergenza Coronavirus su richiesta dell’azienda”. È quanto denuncia la Fiom Cgil: la società aerospaziale Dema avrebbe deciso di premiare i lavoratori “per il loro senso di appartenenza” con una gratifica aggiuntiva.
A cura di Pierluigi Frattasi
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“Cento euro di premio agli operai Dema di Somma Vesuviana che vengono in fabbrica a lavorare durante l'emergenza Coronavirus su richiesta dell'azienda”. È quanto denuncia la Fiom Cgil in una nota. La società aerospaziale Dema, secondo quanto riferito dal sindacato degli operai, ieri 18 marzo 2020, avrebbe deciso di premiare i lavoratori più fedeli “per il loro senso di appartenenza” con una gratifica aggiuntiva. “Non è vietato dalla legge – spiega la Fiom Cgil – ma è un comportamento antisindacale: si rischia di dividere i dipendenti tra buoni e cattivi. Negli scorsi giorni i rappresentanti dei lavoratori avevano chiesto di rallentare o sospendere le attività, nell'attesa di un confronto. Ma la Dema ha deciso di operare questa procedura unilaterale”. La società Dema, contattata da Fanpage.it, replica: "Non è così, risponderemo puntualmente a queste dichiarazioni".

La denuncia Fiom-Cgil: “Premi di 100 euro a chi lavora in fabbrica”

“Nella giornata di ieri mercoledì 18 marzo – afferma Claudio Gonzato, coordinatore nazionale Aerospazio per la Fiom-Cgil – il Gruppo Dema unilateralmente ha deciso di premiare i dipendenti che si sono presentati al lavoro su richiesta dell'azienda con 100 euro, quale premio per il “loro senso di appartenenza”. Le RSU/RLS nei giorni precedenti avevano tentato di condividere un percorso che consentisse il rallentamento o la sospensione delle attività al fine di verificare che fossero ottemperate le misure previste dal Dpcm del 14 marzo, nel quale venivano identificato il confronto preventivo al fine di mettere al primo posto la salute e la sicurezza sui posti di lavoro. La risposta è stata di totale chiusura. Non è stato costituito il Comitato territoriale congiunto previsto sempre dalle ultime ordinanze, e unilateralmente senza alcuna risposta alle RSU/RLS ha comandato alcuni lavoratori a ritornare sul posto di lavoro senza le verifiche sopra richieste”.

"Atteggiamento grave e senza precedenti"

“È un atteggiamento grave e senza alcun precedente nel settore metalmeccanico – continua Gonzato – si premia chi si obbliga a venire al lavoro, dividendo i lavoratori sui temi della salute e sicurezza. In un'azienda che dal punto di vista economico ha gravi difficoltà, avendo messo in atto un piano riorganizzativo che prevede tagli al personale, riorganizzazione del debito e che sta attualmente utilizzando gli ammortizzatori sociali su tutti gli stabilimenti campani e pugliesi. Riteniamo come Fiom-Cgil questo precedente grave, e valuteremo nei prossimi giorni tutte le iniziative da mettere in atto, non escludendo iniziative legali di verifica sull'operato dell'azienda in regime di utilizzo di ammortizzatori sociali. La salute e la sicurezza dei lavoratori vengono prima del profitto”, conclude Gonzato.

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