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Covid 19

All’ospedale San Paolo di Napoli si usano panni antipolvere come mascherine

Situazione drammatica negli ospedali napoletani dove mancano le mascherine e il personale è a stretto contatto con i pazienti malati di Coronavirus. All’ospedale San Paolo di Fuorigrotta medici per proteggersi usano i panni antipolvere come mascherina. L’Anoo: “Sottoporre il personale sanitario a contatto con i pazienti positivi a tampone e metterli in isolamento per 72 ore”
A cura di Antonio Musella
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Continua l'emergenza mascherine negli ospedali napoletani così come aumentano i casi di medici o infermieri che contraggono il virus in servizio. In tutte le strutture ospedaliere della città si registrano difficoltà e in alcune addirittura l'assenza dei DPI (dispositivi di protezione individuale). I medici intanto, in virtù delle disposizioni del decreto 14 del 9 marzo scorso, devono restare in servizio accanto ai pazienti positivi anche in attesa degli esiti del tampone. Il decreto infatti da per scontato che i medici e gli infermieri siano protetti, ma la carenza di mascherine li espone continuamente. Da qui l'aumento del numero dei contagi tra il personale medico e infermieristico denunciato dall'Anao Assomed. All'ospedale San Paolo di Napoli, i medici non hanno le mascherine e per proteggersi stanno usando dei panni anti polvere a cui vengono fatti dei fori per applicare degli elastici e fissarli alle vie respiratore, una situazione incredibile in un momento di drammatica emergenza per il paese.

Senza mascherine si usano i panni anti polvere

L'elenco di medici e infermieri che hanno contratto il Coronavirus negli ospedali napoletani cresce sempre di più. L'ultimo in ordine di tempo è il dirigente sanitario del pronto soccorso dell'ospedale del Mare che nella serata di ieri è risultato positivo ai tamponi. Prima di lui si sono ammalati i suoi colleghi del Cardarelli, del Cotugno e del Pascale. Ma i medici non mollano, restano al proprio posto a combattere la diffusione del Covid 19 nonostante siano costretti ad andare alla guerra senza protezioni. L'emergenza mascherine ormai ha assunto proporzioni drammatiche. Così alcuni medici dell'ospedale San Paolo di Napoli, per continuare a lavorare hanno deciso di costruirsi delle protezioni rudimentali. Stanno usando un panno antipolvere, di quelli che si utilizzano per le pulizie domestiche con il tessuto modellato a nido d'api. Ai lati del panno vengono fatti dei fori con le forbici dai quali passano gli elastici che vengono spillati sul panno con delle graffette per permettere l'adesione al volto. La foto inviata alla redazione di Fanpage.it ben dipinge la situazione di drammaticità che si sta vivendo. L'ANAOO Assomed negli ultimi giorni ha censito una vera e propria mappa dell'emergenza indicando la situazione ospedale per ospedale, con le situazioni che vanno dalla "scarsa" presenza di mascherine alla "insufficiente". Davanti alla penuria di protezione l'associazione sindacale dei medici chiede che vengano effettuati i tamponi subito al personale sanitario.

ANAOO: "Tampone a tutto il personale sanitario a contatto con il Covid19"

"E' inaccettabile che in un paese che si blinda per ridurre i contagi, si disponga che il personale sanitario torni al lavoro con il sospetto di essere stato contagiato e quindi potenzialmente contagiosi" è quanto affermano Vincenzo Bencivenga e Pierino Di Silverio dell'ANAOO Assomed in una lettera inviata al Presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca. Le disposizioni per il personale degli ospedali deve tenere conto della situazione che si sta generando con poche protezioni ed un aumento dei contagi tra medici e infermieri. Secondo le disposizioni infatti, il personale a contatto con i pazienti positivi al Coronavirus devono restare in servizio se asintomatici. "Chiediamo che la norma venga integrata per renderla intelligente – sottolinea l'ANAOO – chiediamo che nei casi di contatti con pazienti positivi al Covid19 il personale venga messo in isolamento fiduciario per 72 ore, sia sottoposto a tampone e se negativo rientri immediatamente in servizio, se invece risulta positivi che prolunghi lo stato di isolamento fiduciario per 14 giorni". Nell'appello al governatore Bencivenga e Di Silverio specificano che questo tipo di accorgimento : "E' necessario per garantire la salute dei pazienti e dei familiari di medici ed infermieri".

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