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Coronavirus Mondragone, De Luca: “Se continuano i contagi chiudo tutta la città”

Se il numero dei contagiati aumenterà anche al di fuori della zona rossa delle palazzine ex Cirio, la Regione Campania chiuderà tutta la città di Mondragone. Lo ha detto il presidente De Luca, annunciando lo screening, su base volontaria, per verificare eventuali casi di positività nelle aree adiacenti quella in quarantena. Ieri gli scontri tra i cittadini e gli occupanti abusivi.
A cura di Nico Falco
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Da oggi a Mondragone ci saranno due camper per effettuare i tamponi a chi abita nei pressi dei palazzi ex Cirio di Mondragone. Saranno su base volontaria e serviranno per verificare se ci sono stati dei contagi anche tra i residenti che non abitano nella zona rossa Covid-19. E, nel caso i contagi siano moltisiano molti, la Regione Campania è pronta a chiudere l'intera città, estendendo la quarantena a tutti i cittadini. Lo ha ribadito ieri sera il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, facendo il punto sul focolaio di Mondragone, in cui i positivi sono attualmente 43.

"Fra due o tre giorni, quando avremo fatto 3 o 4mila tamponi alla fascia di popolazione che è intorno alle palazzine, avremo il quadro definitivo della situazione. Ci auguriamo di rilevare non molti positivi. Se ne troviamo quattro, cinque o dieci, vuol dire che la situazione è pienamente sotto controllo. Se dovessimo avere cento positivi si mette in quarantena tutta la città di Mondragone. Dobbiamo essere estremamente responsabili tutti quanti. Noi stiamo facendo quello che non hanno fatto da dieci anni. Poi vedremo le operazioni di legalità che bisogna fare. Perché abbiamo anche qualcuno che fa, contemporaneamente, l'operazione di fitto in nero e poi magari protesta.

Ho saputo che c'è una richiesta degli occupanti di non pagare i fitti, non ho capito perché. Se possiamo dare una mano, daremo una mano. Ma intanto si rispettano le regole: tutti chiusi in casa. Quando abbiamo fatto la quarantena in altre realtà della regione non abbiamo garantito i fitti, abbiamo chiuso e basta. Se è necessario daremo una mano, ma a condizione che ognuno rispetti rigorosamente la quarantena. Da questo momento nessuno esce e nessuno entra dalle cinque palazzine. La notte scorsa 4 o 5 persone erano scappate ed erano andate nella Piana del Sele: questo non deve succedere mai più. E da stanotte (quella appena trascorsa, ndr) avremo il controllo 24 ore su 24, questo è l'impegno che hanno preso con me il ministro dell'Interno e il Capo della Polizia. Se ci sarà un controllo rigoroso nel giro di pochi giorni riusciremo a spegnere anche questo focolaio senza danneggiare enormemente le attività economiche di Mondragone".

Ieri nel focolaio di Mondragone l'emergenza sanitaria si è trasformata in emergenza di ordine pubblico. In mattinata c'era stata una prima manifestazione da parte degli occupanti delle palazzine Cirio, per la maggior parte bulgari: alcune decine di persone erano uscite in strada per protestare contro la quarantena, violando la zona rossa. Nel pomeriggio, durante quella che era stata annunciata come una manifestazione con corteo pacifico dei cittadini di Mondragone, è scoppiato invece il caos: tra i manifestanti alcuni hanno avviato una caccia allo straniero, con aggressioni a chi usciva dalle palazzine e automobili danneggiate.

Dai balconi hanno cominciato a lanciare sedie e oggetti, dalla strada hanno risposto tirando verso le finestre sassi e bastoni. Un poliziotto, colpito da una sedia lanciata da uno dei balconi, è stato ferito alla testa in modo non grave. In serata sono arrivate sul posto diverse pattuglie dei carabinieri, per oggi è atteso anche l'Esercito.

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