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Buoni-spesa a Napoli: ecco come sarà la domanda in autocertificazione

Ha aperto questa mattina il deposito di generi alimentari alla Mostra d’Oltremare, dove sono già arrivati i primi pacchi donati da negozi e imprenditori che i volontari consegneranno alle famiglie bisognose. La domanda per i buoni spesa da usare in negozio, invece, si farà online o tramite Caaf. Occorrerà l’autocertificazione.
A cura di Pierluigi Frattasi
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Arrivano a Napoli i “Buoni spesa” per il Coronavirus. I voucher serviranno a comprare gli alimenti nei negozi convenzionati. Potranno usufruirne cittadini senza reddito o che hanno perso il reddito a causa delle limitazioni per il Coronavirus. Per avere il buono bisognerà presentare un'autocertificazione online o nei Caaf. Il fondo a disposizione, al momento, è di oltre 5 milioni di euro. A cui si aggiungono altri 5 milioni per l'acquisto diretto di alimenti e altri beni di prima necessità da parte del Comune, che poi provvederà a distribuire i pacchi attraverso la rete delle politiche sociali e del terzo settore. Il deposito dei generi alimentari è stato allestito questa mattina nel padiglione 6 della Mostra d'Oltremare, dagli addetti della NapoliServizi. Oltre 3mila metri quadrati a disposizione per poter stoccare i beni, con vigilanza e telecamere. E sono già arrivati i primi pacchi da consegnare. Sempre qui saranno depositate anche tutte le donazioni private. Si tratta solo di un hub di raccolta di generi alimentari con funzioni logistiche, è bene precisare, dove non si effettuerà la distribuzione alle famiglie, ma dove si recheranno per gli approvvigionamenti i volontari, che poi procederanno alle consegne.

I primi pacchi cibo per i poveri consegnati a Caritas e Sant'Egidio

Stamattina sono state consegnate le prime derrate di alimenti donate da esercizi commerciali, grande distribuzione e imprenditori che hanno risposto all'appello per fornire cibo e generi di prima necessità alle famiglie che sono in difficoltà a causa dell'emergenza Coronavirus. Ai cancelli di viale Kennedy oggi sono arrivati i volontari della Caritas e della Comunità di Sant'Egidio che hanno prelevato gli alimenti e li distribuiranno alle persone meno fortunate e li utilizzeranno per rifornire le mense dei poveri. Centinaia di chili di prodotti. In particolare si tratta di scatolame, pasta, bottiglie di pomodoro, biscotti, olio, latte a lunga conservazione, zucchero, ma anche gel igienizzanti e carta igienica. “Il cuore degli imprenditori di Napoli – spiega l'assessore al Commercio, Rosaria Galiero – è grande e non avevamo alcun dubbio. Siamo naturalmente in una fase di continua evoluzione e di costruzione con l'unico obiettivo di aiutare i tanti napoletani colpiti duramente dalla crisi”. Giovedì sono attese delle donazioni anche dalla Coldiretti.

Il fondo per l'acquisto dei generi alimentari

Il Fondo aggiuntivo del Comune ha una dotazione iniziale di un milione di euro prelevato dal fondo di riserva delle casse del Comune di Napoli, potrà essere finanziato anche con donazioni spontanee di singoli cittadini e soggetti collettivi attraverso versamenti su un conto bancario dedicato. La Protezione civile nazionale ha stanziato, all'interno di un provvedimento che riguarda tutti i Comuni, per la città di Napoli 7,6 milioni che si aggiungeranno a quanto già disponibile.

Chi ha diritto ai pacchi

Le prestazioni garantite dal Fondo saranno rivolte ai cittadini residenti nel territorio del Comune di Napoli, senza reddito o con un reddito perso per effetto dei provvedimenti restrittivi dettati per il contenimento dell’emergenza sanitaria.

Come fare domanda

Nei prossimi giorni gli interessati presenteranno la domanda autocertificata secondo un modello disponibile in rete o presso i Caaf convenzionati. Le procedure di controllo saranno, assicurano dal Comune "trasparenti e rapidissime" e si sta operando perché il riconoscimento dell'aiuto avvenga in tempi brevissimi. Il modulo non c'è ancora online. Presumibilmente conterrà i dati anagrafici e di residenza, una autocertificazione firmata per garantire di rientrare tra coloro che per reddito hanno diritto al buono spesa e una dichiarazione di responsabilità della verdicità dei dati pena sanzioni e denuncia penale.

Come funzionano i  buoni spesa

Nei prossimi giorni, tramite apposita manifestazione di interesse, il Comune individuerà gli operatori economici del territorio che saranno preposti alla vendita dei generi di prima necessità convenzionati con il Comune. A loro il Municipio ha chiesto fin da ora di applicare una forte scontistica sui prodotti alimentari per poter aiutare un numero maggiore di famiglie.

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