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Covid 19

Morto per Coronavirus lo spazzino Asia contagiato venerdì. In Anm primo caso positivo

È morto dopo 6 giorni in terapia intensiva Luigi Ferrara, operatore di Asìa Napoli, la società dell’igiene urbana del Comune, risultato positivo al Coronavirus venerdì scorso. Il Comune pagherà i funerali. Per prevenire il contagio, l’azienda aveva messo in quarantena preventiva 120 operatori ecologici. Intanto, in Anm c’è il primo caso positivo di un dipendente. Isolato anche un collega.
A cura di Pierluigi Frattasi
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È morto dopo 6 giorni in terapia intensiva Luigi Ferrara, operatore ecologico di Asìa Napoli, la società dell'igiene urbana del Comune, risultato positivo al Coronavirus venerdì scorso. La società in via precauzionale aveva messo in autoquarantena 120 lavoratori che erano in servizio nello stesso turno. Il Comune di Napoli si è reso disponibile a pagare i funerali e ha rivolto un appello ai lavoratori a continuare a lavorare con coraggio come stanno facendo. Intanto, in Anm c'è il primo caso confermato di un dipendente positivo al Coronavirus, si tratta di un coordinatore di esercizio dei bus, una sorta di ispettore, che però non aveva contatti con il pubblico.

“Era in terapia intensiva da 6 giorni”

A comunicare la prematura scomparsa del dipendente Asìa è il Comune di Napoli, con una nota firmata dal sindaco Luigi de Magistris, dal vicesindaco Enrico Panini e dall’assessore all'ambiente Raffaele Del Giudice: “Poche ore fa è deceduto Luigi Ferrara, lavoratore di Asìa, in servizio all'autoparco di Scampia, colpito da una polmonite e da alcuni giorni in terapia intensiva perché risultato positivo al tampone per il coronavirus. Alla moglie, ai figli e a quanti lo hanno conosciuto va la nostra grande vicinanza in questa tragica situazione, la nostra più piena solidarietà alla sua famiglia, il sostegno ai suoi compagni di lavoro che oggi soffrono e si pongono tanti interrogativi”.

Il Comune pagherà i funerali

“La scomparsa di Luigi – prosegue la nota – ci coinvolge come Amministrazione ed è per questa ragione che abbiamo immediatamente condiviso con la Presidente di Asia l'impegno della nostra partecipata a farsi carico di tutte le spese per i funerali. Sappia la famiglia, sappiano i figli che non li lasceremo soli e che siamo ben consapevoli che al dolore immenso per la scomparsa del loro papà maturerà ben presto la preoccupazione per il loro futuro, in una famiglia monoreddito. Sappiate che l'Amministrazione comunale ed Asia ci sono e non vi lasceranno mai soli”.

L'appello ai lavoratori: “Evitare altre emergenze oltre la pandemia”

Dopo il contagio Asìa in via precauzionale aveva messo in autoquarantena 120 lavoratori che erano in servizio nello stesso turno e chiuso 4 isole ecologiche su 10. Proprio ai lavoratori Asìa il Comune ora rivolge un appello: “Ai lavoratori ed alle lavoratrici di Asìa un abbraccio forte. State lavorando con coraggio e tanta dignità per questa città e perché ad una pandemia non si aggiungano altre emergenze. Vi siamo grati e con l'azienda abbiamo cercato, e sempre di più faremo, di mettere a disposizione tutto ciò che siamo riusciti a procurare in un mercato in forte emergenza. Siamo orgogliosi di voi così come orgoglioso si è sempre sentito un lavoratore stimato da tutti come Luigi Ferrara. Luigi non ti potremo accompagnare, assieme ai tuoi cari, nel tuo ultimo viaggio. Lo faremo con il pensiero e con il cuore”.

In Anm primo positivo

Primo caso positivo di Coronavirus in Anm oggi, l'azienda dei trasporti del Comune di Napoli. Si tratta di un coordinatore di esercizio, una sorta di ispettore dei bus, che lavora negli uffici della movimentazione e non ha rapporti con il pubblico. Il dipendente, secondo le prime ricostruzioni, era però in ferie dal 5 marzo scorso a Torino e sarebbe rientrato a Napoli da pochi giorni, ma non sarebbe ancora tornato in servizio. Due tre giorni fa poi i primi sintomi del contagio, con la positività al tampone. L'impiegato di Anm che ha contratto il Coronavirus, da quanto si apprende da Anm, al suo rientro a Napoli ha fatto un percorso in auto con un collega. Questo accadeva il 10 marzo. Il collega è in isolamento e oggi, otto giorni dopo quel contatto, non ha alcun sintomo. Anm ha informato l'Asl che lo ha contattato dicendogli di stare in isolamento e di segnalare eventuali sintomi per essere sottoposto al tampone che secondo il protocollo dell'Asl viene effettuato a chi ha sintomi. Cosa che al momento non è avvenuta.

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