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Pozzuoli, rave party in spiaggia con centinaia di persone: aperta una inchiesta

Il Comune di Pozzuoli ha avviato una indagine per fare luce sul rave party, con centinaia di persone presenti, che si è svolto nel corso del weekend sulla spiaggia delle Monachelle. “Qui si sta andando oltre ogni misura e mettendo a rischio la salute di un’intera comunità” ha detto il sindaco di Pozzuoli Vincenzo Figliolia.
A cura di Valerio Papadia
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Un rave party con centinaia di persone presenti, ammassate l'una di fianco all'altra a ballare, nonostante l'emergenza Coronavirus imponga divieti di assembramento, distanze di almeno un metro tra le persone e scoraggi di lasciare le proprie abitazioni se non strettamente necessario. Eppure, come detto, una festa scatenata si è tenuta nel corso del weekend appena passato sulla cosiddetta spiaggia delle Monachelle, ad Arco Felice, nel Comune di Pozzuoli, in provincia di Napoli. L'amministrazione comunale ha avviato una indagine per fare luce su quanto accaduto, dando mandato alle forze dell'ordine di individuare gli organizzatori, che saranno sanzionati.

"Alle Monachelle durante questo weekend è successo qualcosa di implausibile: qualcuno ha ben pensato, in piena emergenza sanitaria e con divieti di assembramento, di organizzare un rave party, in un'area del resto interdetta da due diverse mie ordinanze perché pericolosa, a causa di una gestione fallimentare da parte del Comune di Napoli. Sui social foto e video di questi irresponsabili sono ben visibili. Le forze dell'ordine stanno identificando i partecipanti per risalire agli organizzatori: scatteranno denunce. Qui si sta andando oltre ogni misura e mettendo a rischio la salute di un'intera comunità. Attenetevi soltanto alle disposizioni date dalle Autorità e state a casa. Uscite soltanto se indispensabile" ha scritto su Facebook il sindaco di Pozzuoli Vincenzo Figliolia.

Proprio oggi è arrivata la notizia della terza vittima per il Coronavirus in Campania: si tratta di una donna di 81 anni di Ottaviano, deceduta a causa di un edema polmonare all'ospedale Santa Maria della Pietà di Nola, nella provincia di Napoli. Il Pronto Soccorso dell'ospedale è stato chiuso per la sanificazione, mentre l'edificio nel quale viveva la donna e quello adiacente sono stati messi in quarantena.

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