Ancora uno stop per il restyling del Corso Vittorio Emanuele che i residenti aspettano ormai da 3 anni. Spuntano a sorpresa “nuovi lavori urgenti in via Santa Caterina a Siena e Salita Cariati”, che collegano piazza Trieste e Trento a piazzetta Cariati. Le due strade, fondamentali perché utilizzate da centinaia di automobilisti per bypassare la Ztl di piazza Dante, chiuderanno per quasi due mesi, dal 15 luglio al 28 agosto, per consentire la posa dei nuovi cavi di bassa tensione da parte di E-Distribuzione spa e della fibra ottica da parte di Open Fiber.
Il problema, però, è che contemporaneamente, subito dopo le Universiadi, dovrebbero partire anche i lavori di restyling del Corso Vittorio Emanuele, un mega-intervento da 2,2 milioni di euro, che prevede la sostituzione dei sanpietrini con l'asfalto e dovrebbe durare almeno 13 mesi. Molto difficile, se non impossibile, che i due cantieri possano coesistere. Perché sia via Santa Caterina a Siena che Salita Cariati fanno parte del piano traffico alternativo alla chiusura del Corso. Una vera e propria beffa per i residenti del Corso, che attendono da giugno 2016 il rifacimento della strada, ormai abbandonata sempre più al degrado, costellata da fossi e avvallamenti. L'ultimo sprofondamento della strada è avvenuto solo qualche mese fa, all'altezza del Parco del Pino. I lavori del Corso dovrebbero partire dal lato di piazza Mazzini e proseguire di 50 metri alla volta verso piazza Cariati.
L'ira dei comitati: "Noi abbandonati. Lampioni rotti da 34 giorni. Il Comune non interviene"
Sulle barricate anche i residenti, ormai allo stremo. “Non ne possiamo più – raccontano i comitati – Stiamo aspettando da troppo questi lavori. Nel frattempo la strada è ridotta a un colabrodo. Gli interventi sui sottoservizi sono stati coperti con rattoppi temporanei. Oggi è quasi impercorribile". Non solo. "All'altezza del ponte di Sant'Antonio ai Monti – spiega Susanna Califano – c'è un lampione guasto da 34 giorni ormai. Abbiamo fatto le segnalazioni al Comune, ma nessuno è intervenuto. Con grosso rischio per rapine e furti”. “Se fosse vero un altro rinvio – commenta amaramente Marco Gaudini, presidente della commissione Ambiente – sarebbe grave. I cittadini aspettano da tempo questi lavori e non si può rimandare oltre. Inoltre, partendo subito dopo l'Universiade, approfittando delle scuole e degli uffici chiusi ad agosto, si eviterebbero i disagi iniziali dell'inizio cantiere”.
Un anno fa lavori saltati per cantieri a sorpresa in via Girardi e via Salvator Rosa
Già un anno fa i lavori al Corso slittarono a causa di una situazione analoga che interessò via Francesco Girardi, la strada dell'ex Ospedale Militare, e via Salvator Rosa, chiuse per tutta l'estate la prima per lavori sulle condotte del gas, la seconda per la posa dei cavi Enel di media tensione. I lavori al Corso furono rinviati a settembre, per scongiurare la paralisi del traffico, visto che entrambe le strade facevano parte del piano di mobilità alternativo. Fu convocata una riunione urgente in assessorato Trasporti, ma con esito negativo. In quel caso, i cantieri a sorpresa furono segnalati in extremis dalla II Municipalità, quando mancavano solo 10 giorni all'avvio dei lavori sul Corso.
Adesso, la scena si ripete. Questa volta la segnalazione è arrivata dalla I Municipalità, anche in questo caso a ridosso della partenza dei lavori del Corso, prevista per il 15 luglio, subito dopo le Universiadi, come annunciato anche dal sindaco Luigi de Magistris in un incontro con i comitati del Corso. Anche questa volta, per i lavori a Salita Cariati, è stata convocata una riunione urgente in Assessorato, con tutti i servizi competenti e la Polizia Locale. Quale sarà l'esito?
L'odissea del restyling che non parte dura dal 2016
Da quando sono stati annunciati i lavori del Corso, si è innescata un'odissea senza fine. L'intervento, inizialmente, prevedeva il rifacimento della strada con i sanpietrini, con una durata molto maggiore, circa 2 anni, perché bisognava sostituire un cubetto alla volta a mano. Una soluzione, che seguiva le prescrizioni della Soprintendenza, che però ha incontrato fin da subito, sia per i costi, che per i tempi, la resistenza dei residenti, della Municipalità e del Comune. Ne è nato un lungo braccio di ferro con l'Ente di Palazzo Reale. Alla fine, dopo aver prodotto un dossier che ha dimostrato la non storicità dei cubetti del corso, non assimilabili ai basoli vesuviani tutelati, i rappresentanti del ministero dei Beni Culturali hanno accolto l'ipotesi di rifare il corso con l'asfalto. Operazione che ha consentito di dimezzare i tempi del cantiere.
Ma non è finita qui. Sembrava tutto pronto per partire e invece dal 2017 è seguita una serie interminabile di contrattempi. Tra cui i lavori sui sottoservizi sempre al Corso per rifare i cavi elettrici e la fibra, partiti a ridosso di Pasqua dello scorso anno. I cantieri a sorpresa nelle strade limitrofe, come via Salvator Rosa e via Girardi. Incertezza anche sui fondi disponibili. Solo a maggio di quest'anno, il Comune ha assicurato la copertura finanziaria con risorse della Città Metropolitana. Adesso, il nuovo intoppo dei lavori in Salita Cariati.