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Covid 19

Cosa succede a Napoli e in Campania con l’estensione del decreto coronavirus a tutta Italia

Coronavirus, Napoli e la Campania diventano assieme al resto d’Italia “zona rossa”. Il nuovo decreto, valido da oggi martedì 10 marzo, limita gli spostamenti e chiude di fatto le attività non indispensabile. Regolari farmacie e negozi di generi alimenti. Bar e ristoranti chiudono alle 18. Per tutte le attività, l’obbligo di garantire un metro di distanza dagli avventori.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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Napoli e la Campania rientrano, da oggi e assieme all'intero paese, nei territori soggetti a fortissime restrizioni per arginare il diffondersi del coronavirus, come finora lo erano state solo le "zone rosse". Inizia di fatto in tutta Italia quello che nei paesi anglosassoni viene definitivo come "lockdown", ovvero un "blocco" (da con confondere con il "clapdown", che seppur simile nella sostanza ha un valore repressivo e punitivo) dell'intero paese, per evitare il diffondersi del coronavirus, ormai da poco più di due settimane in Italia ma che ha già causato prima il blocco di alcune città "focolaio" d'infezione, poi di province e regioni fino ad arrivare, appunto, al blocco dell'intero paese.

Con il decreto emanato dal Governo Conte bis nella serata di ieri, lunedì 9 marzo, la zona rossa dunque non riguarda più né le province dove si erano sviluppati i focolai né un territorio singolo, ma tutta la penisola e, dunque, Napoli e la Campania si sono svegliate quest'oggi con gli stessi doveri da rispettare di coloro i quali vivono in Lombardia e nelle province già raggiunte dal primo decreto. E dunque, con novità sostanziali negli spostamenti, nella vita di tutti i giorni e nelle libertà personali.

Cosa si può fare e cosa no

Il decreto ha specificato tutta una serie di limitazioni e divieti da rispettare da parte di tutto il territorio nazionale, con le trasgressioni che saranno poi punite a seconda dei casi secondo codice civile e penale. Nel dettaglio:

  • Limitati gli spostamenti su tutto il territorio nazionale, salvo ovviamente che per gli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative (non più indifferibili) o situazioni di necessità o per motivi di salute che vanno dimostrate;
  • Smart working, incentivato in ogni sede, laddove sia fattivamente possibile;
  • Sospese manifestazioni e eventi sportivi;
  • Vietati gli assembramenti di persone, anche all'aperto;
  • Scuole e università chiuse fino al 3 aprile 2020;
  • Bar e ristoranti chiusi alle 18, mentre durante l'apertura andrà garantita dai gestori la distanza di sicurezza tra le persone di almeno un metro, con la sospensione dell’attività in caso di violazione;
  • Almeno un metro di distanza nelle attività commerciali: le altre attività a parte bar e ristorazione sono consentite, purché il solito obbligo di distanza tra le persone;
  • Riunioni svolte da remoto;
  • Chiusi i negozi nel weekend, con ovviamente l'eccezione di farmacie, parafarmacie, punti di vendita di generi alimentari. In ogni caso, nei feriali come nei festivi, tutti i gestori sono chiamati a far rispettare la distanza di sicurezza tra le persone di almeno un metro, con la sospensione dell’attività in caso di violazione.

L'assalto ai supermercati nella notte

Proprio l'ultimo punto ben chiarisce che si potrà tranquillamente recarsi nei negozi per fare spesa: inutili dunque, e potenzialmente dannose, le lunghe file ai supermercati riscontrate stanotte in diverse zone di Napoli e della Campania, ma anche nel resto d'Italia. Proprio questo tipo di "reazioni", simili a quelle di chi era letteralmente "scappato" dal nord Italia pochi giorni fa, rischiano di creare forti disagi, visti gli assembramenti e la ressa improvvisa di persone, in barba a ogni norma di sicurezza preventiva.

De Luca: "Misure rigorose e indispensabili"

"Il Governo ha preso misure rigorose", il commento di Vincenzo De Luca (Partito Democratico), dopo l'annuncio del governo del nuovo decreto, "Prendiamo atto che sono state accolte le sollecitazioni che avevamo avanzato da giorni e ancora questa mattina, e che riteniamo indispensabili, come la chiusura serale dei locali pubblici. Valuteremo all'attenta lettura del decreto se ci sono ulteriori misure da prendere a tutela dei cittadini della Campania. Prendiamo atto dell'allargamento dell'area in cui saranno in vigore misure di emergenza", ha quindi aggiunto De Luca, "consentendo quindi l'estensione del sostegno, dagli incentivi alla tassazione e agli ammortizzatori sociali, all'intera Italia, e quindi alla Campania".

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