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Covid 19

Il simbolo del presepe napoletano da oggi sono medici e infermieri con la mascherina

A San Gregorio Armeno arrivano le statuine dei pastori di medici, infermieri, sindaci con la mascherina sul presepe napoletano. Un tributo del maestro artigiano Genny Di Virgilio agli eroi che in questi duri mesi di pandemia non hanno mai risparmiato le forze per combattere contro il Covid19. Le statuine abbracciano l’Italia come fosse un neonato, metafora del Paese che rinasce.
A cura di Pierluigi Frattasi
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A San Gregorio Armeno, lo storico vicolo dei presepi di Napoli, arrivano le statuine dei pastori con la mascherina. Medici, infermieri, sindaci che indossano i dispositivi di protezione individuale per il Coronavirus pronti a fare la loro comparsa sul presepe napoletano. Un tributo del maestro artigiano Genny Di Virgilio agli eroi che in questi duri mesi di pandemia non hanno mai risparmiato le forze per combattere contro il Covid19. Tante vite salvate grazie al loro lavoro, senza sosta, giorno e notte. Le statuine abbracciano l'Italia come fosse un bimbo in fasce, metafora di un paese rinato dopo i mesi bui della quarantena obbligatoria, i tanti lutti e le scene dei camion dell'esercito che portavano via le salme dei morti, immagini che hanno scosso tutto il Paese.

I maestri presepiai oggi in Comune

Il maestro pastoraio Genny Di VIrgilio
Il maestro pastoraio Genny Di VIrgilio

Proprio oggi pomeriggio, c'è stato l'incontro dei maestri presepiai e pastorai in Comune a Napoli, con il sindaco Luigi de Magistris. Gli artigiani sono stati duramente colpiti dalla crisi del Coronavirus e protestano da giorni per chiudere un aiuto alle istituzioni, un sostegno economico per la ripartenza. I mesi del lockdown, infatti, hanno segnato l'azzeramento del turismo, che a San Gregorio Armeno dura tutto l'anno, grazie anche ai flussi delle crociere, che aumentano tra la primavera e l'estate, anche se il periodo di punta resta quello della fiera di Natale che parte a novembre e si conclude a gennaio. Solo lunedì scorso, i pastorai avevano inscenato una manifestazione di protesta, lasciando abbassate le saracinesche delle botteghe nel primo giorno di riapertura della fase 2, per sensibilizzare il governo e le istituzioni locali. Tra le richieste, quella di inserire anche i maestri artigiani di San Gregorio Armeno tra le categorie beneficiarie degli aiuti come il turismo e la cultura.

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