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Covid 19

Circum e Cumana, fase 2 a maggio: stazioni chiuse se c’è folla. Bus, termoscanner ai capolinea

Intervista al presidente dell’azienda di trasporti regionale Eav, Umberto De Gregorio: “Ci aspettiamo una graduale ripresa: 30% entro giugno, 50% a luglio. Le stazioni secondarie resteranno chiuse. In caso di affollamento stop ai capolinea di Montesanto e Garibaldi. Sui bus per la provincia controlli della temperatura agli stazionamenti.
A cura di Pierluigi Frattasi
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Circumvesuviana e Cumana riportate a metà servizio entro luglio. Stazioni secondarie chiuse, con la possibilità di bloccare anche i capolinea di Montesanto e Garibaldi in caso di affollamento improvviso. E controlli ai capolinea dei bus per la provincia. A delineare il quadro di quello che ci aspetta nei prossimi mesi è il presidente Eav, Umberto De Gregorio. Comincia a prendere forma il piano per la ripartenza dei trasporti pubblici gestiti dall'Eav, la società partecipata della mobilità della Regione Campania, per la Fase 2 dell'emergenza Covid19 che in Campania dovrebbe scattare il 3 maggio prossimo, secondo quanto annunciato dal Governatore Vincenzo De Luca. Con la nuova fase si prevede un alleggerimento delle norme restrittive sugli spostamenti delle persone, ma molte regole e divieti resteranno, mentre ci sarà l'obbligo di indossare la mascherina per tutti quando si esce di casa (già in vigore per chi viaggia sui mezzi pubblici in Campania).

Proprio i trasporti pubblici, infatti, sono stati tra i settori più colpiti dal Coronavirus. A fine marzo è scattata la riduzione del servizio del 90%. Ma come funzioneranno dopo l'avvio della fase 2 a inizio maggio? Come ci si potrà spostare in città e in provincia di Napoli? Sarà come prima? Per quanto riguarda i trasporti regionali, utilizzati da migliaia di pendolari ogni giorni, ecco le prospettive tracciate dal presidente Eav, Umberto De Gregorio.

Presidente, state già studiando delle possibili soluzioni, condivise con la Regione, per scongiurare il rischio di una ripresa dei focolai?

“Oggi il trasporto pubblico vive una stagione completamente diversa. Sino a ieri era incentivato. Oggi lo slogan resta: noi ci siamo, svolgiamo un servizio pubblico, ma chi può eviti di prendere bus e treni, perché dobbiamo garantire la sicurezza sanitaria a chi non ha altro mezzo di trasporto”.

I trasporti pubblici in tutto il Paese sono stati ridotti per contenere il contagio, è possibile una rafforzamento del servizio da maggio?

“Credo di si. Immagino che gradualmente torneremo ad un servizio completo, pur avendo un crollo dei passeggeri e dei ricavi. Ma servono più treni e bus in circolazione per gestire il distanziamento sociale. Oggi siamo al 10 per cento degli utenti. La mia stima è che arriveremo al 30 per cento entro fine Giugno, forse 50 per cento a Luglio. Naturalmente il servizio regge se lo Stato lo finanzia. Altrimenti le aziende non resistono finanziariamente”.

Si possono ipotizzare controlli con i termoscanner sui passeggeri alle stazioni come avvenuto per le ferrovie?

“Complicato, molto complicato. Peraltro noi abbiamo 150 stazioni, impossibile gestire una cosa del genere. Al contrario, è probabile che saremo costretti a chiudere delle stazioni secondarie dove non c'è il personale”.

È possibile prevedere barriere di accesso sui bus, come i tornelli, per effettuare i controlli?

“No. Oggi abbiamo il problema di garantire la sicurezza degli autisti, che abbiamo separato anche fisicamente con apposite catenelle. Il controllo andrà fatto a terra, ai copolinea”.

State pensando ad un numero programmato di accessi o fasce particolari per viaggiare su treni e bus?

“Seguiremo le direttive nazionali e regionali. Credo che sia complicato prevedere un numero programmato. Ci affidiamo molto alla responsabilità degli utenti. Il motto, ripeto, è: noi ci siamo ma usateci solo se strettamente necessario e se non avete altre possibilità. Il contrario di quello che dicevamo ieri. Ma sono cambiate le priorità. In caso di emergenza, come per troppa folla sulle banchine, chiuderemo provvisoriamente, per il tempo necessario, le stazioni capolinea come Montesanto e Garibaldi”.

Come vede il futuro dei trasporti pubblici in Campania nei prossimi mesi?

“Moto complicato, è una sfida nella sfida. Ma siamo abituati a combattere. Ce la faremo”.

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