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Covid 19

De Luca: ‘Le mascherine in Campania restano obbligatorie’

“Le mascherine in Campania restano obbligatorie”: lo ha ricordato il presidente della regione Vincenzo De Luca, in controtendenza rispetto a quanto deciso per esempio in Veneto, dove Luca Zaia ha deciso che saranno obbligatorie solo in luoghi chiusi e dove non sia possibile mantenere le distanze di sicurezza.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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Le mascherine in Campania restano obbligatorie. Lo ha ricordato, ancora una volta, il presidente della regione Vincenzo De Luca, durante il suo consueto video-messaggio trasmesso in diretta su Facebook. Una decisione in controtendenza rispetto a quella presa da altre regioni, come ad esempio il Veneto di Luca Zaia, dove le mascherine da lunedì non saranno obbligatorie se non nei luoghi chiusi aperti al pubblico e all'esterno quando non è possibile garantire la distanza di sicurezza tra i non conviventi.

In Campania, dunque, l'obbligo rimane esattamente come in questi giorni di Fase 2 dell'emergenza coronavirus. La "raccomandazione" di Vincenzo De Luca sulle mascherine, che è partita anche con una battuta ("Lo so pure io che fa caldo, ma che dobbiamo fare?") è soprattutto legata al suo giusto utilizzo. "Non abbassate la mascherina quando parlate a cinquanta centimetri di distanza, perché è esattamente quella la situazione nella quale va tenuta alzata, se no che ve la mettete a fare?". Negli ultimi giorni, in molti infatti hanno preso a girare per le strade, anche in compagnia di altre persone, con la mascherina portata sotto al mento e dunque in maniera totalmente inutile per difendersi dal pericolo di contagio da coronavirus. "Proprio quando c'è un colloquio ravvicinato si possono trasmettere le micro-goccioline di saliva", ha spiegato ancora De Luca, "una cosa che non è complicata da capire: basta rifletterci un attimo. Quindi, un po' di sacrificio: manteniamo le mascherine perché queste ci evitano di diffondere del contagio", ha concluso il presidente della Regione.

De Luca, tra le altre cose, ha anche annunciato il blocco della vendita d'asporto degli alcolici dopo le 22 per tutti, dai bar ai distributori automatici, e il divieto di consumo dalle 22 di sera alle 6 del mattino seguente di bevande alcoliche di qualunque tipo nelle aree pubbliche ed aperte al pubblico: una sorta di "coprifuoco" che, tuttavia, rischia di portare allo scontro con il Comune di Napoli. Da Palazzo San Giacomo, infatti, il sindaco Luigi De Magistris aveva annunciato di voler riaprire tutte le attività, comprese quelle di ristorazione, "anche 24 ore su 24".

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