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Elezioni Regionali Campania 2020

De Magistris candidato alle Elezioni Regionali sarebbe il più grande regalo per De Luca

De Magistris si candida alle Elezioni Regionali? A De Luca non dispiacerà fare la sua campagna elettorale contro DeMa e la sua sinistra, sarebbe più imbarazzato a farla contro i pezzi di centrodestra che si porta appresso come alleati e contro i vecchi Dc che lo seguiranno in liste e listarelle.
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Occorre pensare semplice. In una politica dal piccolo cabotaggio e clientelare, come quella della Campania, le idee non hanno gambe. Luigi De Magistris ha la necessità di capire cosa fare una volta finito il suo decennio da sindaco di Napoli. Non ha arte né parte ma si dovrà pur guadagnare il pane. Il consigliere regionale in Campania è una buona possibilità, tenendo conto peraltro che egli è l'unico capace di fronteggiare mediaticamente Vincenzo De Luca, dargli fastidio, pungolarlo, fargli perdere la finta calma. Magari una lista con Ivo Poggiani, attuale presidente della Municipaltà 3, che chiaramente smania e coltiva ambizioni regionali da un bel po'.

A Vincenzo De Luca l'ipotesi De Magistris non dispiace. Per una serie di motivi. Guardiamo da destra: il centrodestra in Campania è  mezzo bollito, dilaniato dalle inchieste giudiziarie e a Napoli Nord ha quasi perso un importante portatore di voti ovvero Luigi Cesaro, preoccupatissimo per le inchieste giudiziarie recenti che lo riguardano. L'unica in salute è la Lega di Matteo Salvini. De Luca è entrato nel vecchio centrodestra in Campania come si entra il sabato in un supermercato a far la spesa: sta prendendo i pezzi migliori (o peggiori) e si sta assicurando pezzi di voti nel Casertano e nella cintura napoletana settentrionale, smarcandosi anche dalla dipendenza dai signori delle preferenze del Partito Democratico.

Pensiamo semplice: nella situazione odierna De Luca ha più imbarazzo nel fare campagna elettorale contro il centrodestra che contro il centrosinistra di De Magistris, dei centri sociali, dei movimenti su rifiuti e Terra dei fuochi eccetera. L'uomo del lanciafiamme tiene il fuoco in tasca quando si tratta di attaccare i vecchi dinosauri come Pomicino e De Mita perché se li porta in groppa a questo giro. L'anti-cafoni non può attaccare la sanità perché è lui a gestirla; lo sceriffo può prendersela col governo Conte ma senza esagerare.  Motivo? Rischia la fine di De Magistris: l'isolamento politico e il declassamento. DeMa a livello nazionale è solo, capace al massimo di comporre un numero con prefisso Roma e ascoltare la musichetta d'attesa nella segreteria di Palazzo Chigi.

Al Pd Napoli nemmeno dispiace chiudere la fase DeMa al Comune di Napoli: Marco Sarracino, segretario provinciale Dem preferisce giocare la partita cittadina e non arrivare allo scontro col governatore sulle strategie regionali, sulle liste, su chi mettere e chi togliere. De Luca è un paternalista nella peggior accezione del termine durante la trattativa politica: considera Sarracino (sbagliando) un ragazzo e basta.

L'ipotesi di Sandro Ruotolo, eletto con l'accordo fra Pd e Dema quella dei ‘coraggiosi' capaci di appianare le divergenze, aiutare De Luca oggi e consentire un candidato o una candidata civico e giovane a sindaco di Napoli è naufragata per un motivo molto semplice: a Napoli non esiste una politica coraggiosa.

La città è divisa, come tanti gruppi facebook. L'errore di Ruotolo  è stato illudersi che questi settori fossero porosi. Invece no, è un multistrato impermeabile, egoista e all'insegna dell'incomunicabilità cechoviana. L'unica cosa che passa da uno strato all'altro di Napoli e la attraversa trasversalmente, come uno spillo doloroso, è  la camorra, capace di infiltrare qualsiasi strato sociale.

Oggi De Magistris dice «Scioglierò definitivamente la riserva entro una settimana» forse pensando di essere il protagonista di una serie Netflix e non rendendosi conto invece che se vuole davvero candidarsi deve rinunciare a qualcosa: alla sua leadership. De Magistris non è mai stato la guida di Napoli tranne che per quell'illusorio periodo del "sindaco con la bandana" finito peraltro prestissimo. O ci mette la faccia o sparisca a Palazzo San Giacomo, cercando di chiudere questo disastroso mandato lasciando qualcosa di buono, almeno qualcosa per cui ricordarlo.

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