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De Magistris e la fase due: “Ci sono tanti ‘Gino Sorbillo’ che rischiano anche di più”

In una lunga intervista rilasciata a Fanpage.it, il sindaco di Napoli Luigi De Magistris affronta tutti i temi più “caldi” del momento. E per la Fase Due dell’emergenza coronavirus, spiega: a Napoli “Meno tasse e più ZTL”, per incentivare da una parte le aziende e dall’altra depotenziare l’uso delle automobili.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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Meno tasse e più zone a traffico limitato: è la ricetta, indicata dal sindaco Luigi De Magistris, per la Fase Due di Napoli. In una lunga intervista rilasciata in esclusiva a Fanpage.it, nel suo ufficio di Palazzo San Giacomo, il primo cittadino partenopeo ha affrontato tutti i principali temi del momento, partendo proprio da quello più caldo: in che modo cioè la città entrerà nella cosiddetta "Fase Due" dell'emergenza coronavirus, e come ripartirà dopo quasi due mesi di lockdown totale.

"Il contagio in città è stato fortemente mantenuto ed il virus non ha sfondato", ha subito spiegato De Magistris, "e credo che il merito principale sia della quarantena, che ha funzionato. Poi qualcuno anche qua ha violato le regole, ma ci sono stati i controlli delle forze di polizia. Complessivamente dobbiamo essere contenti della nostra città. Napoli senza persone non è Napoli, quindi per prima cosa", ha aggiunto De Magistris, "dobbiamo riportare i napoletani in strada. Ci auguriamo già dal 4 maggio, sempre con le distanze sociale e con cautela. È chiaro che ci vuole un annetto per arrivare a numeri importanti, ma questo non significa che fino al 2021 avremo la città deserta. Possiamo anche avere un turismo autoctono e low cost, cioè riscoprire noi e chi è vicino a noi e alla nostra città".

"Investire su biciclette e ZTL"

"Avremo un periodo in cui i trasporti pubblici, che sono già in funzione, ripartiranno in maniera più efficace ma che per ovvi motivi non potranno avere gli stessi passeggeri di prima. E questo può diventare un incentivo ad utilizzare di più le macchine, diventando così un problema", ha aggiunto ancora De Magistris, "Lavoreremo molto per dare una svolta decisiva sulle biciclette. L'unica sfida in tempo di pandemia, di fase due o fase tre, è quella di togliere le macchine: più pedonalizzazione e più ZTL, per quest'anno piedi, bicicletta e spazi pubblici, più ristorazione all'aperto. Potrebbe essere anche una fotografia di Napoli, certo non da avere per tutto l'anno ma almeno per quest'estate potrebbe essere la soluzione".

"Meno tasse a Napoli per far ripartire le aziende"

Quella di Gino Sorbillo non è nemmeno la situazione più delicata, perché Gino è un grande nome. Ci sono tanti altri "Gino" che rischiano, e anche di più. Noi abbiamo fatto una cosa molto forte: abbiamo tolto tutte le tasse per le attività economiche per il 2020, dato l'occupazione di suolo pubblico gratuita, tolto le tasse sulla spazzatura, cioè stiamo parlando di un'operazione che cuba sei, settecento milioni di euro", ha commentato Luigi De Magistris, che invece per quanto riguarda i locali della movida, quasi tutti tra Chiaia e il Centro Storico, spiega che "oggi come oggi, l'assembramento è impensabile. Certo che se si confermasse il trend di questi giorni e arrivassimo al contagio zero, allora quella fase ovviamente diventerà più vicina".

"Chiesto un fondo di 5-6 miliardi attraverso l'Anci"

Più piccata, invece, la replica di De Magistris alle richieste fatte al Governo di Roma: "Noi abbiamo chiesto attraverso l'Associazione Nazionale Comuni Italiani un fondo tra i 5 e i 6 miliardi di euro", ha spiegato, "ma il governo ha offerto 3 miliardi e dunque siamo molto lontani. Non si può non sostenere i sindaci, perché significa non sostenere le comunità che tengono unito il paese".

"Dobbiamo essere più veloci della criminalità"

Sul tema, anche questo molto sentito, riguardo la possibile infiltrazione della criminalità organizzata che, nelle situazioni difficili, trova terreno fertile, De Magistris ha aggiunto: "In questi anni la ripresa culturale, turistica, economica e commerciale ha permesso di spostare molta gente verso la legalità e dunque in questo momento rischiamo di tornare indietro di 40 anni. Dobbiamo essere veloci", ha proseguito, "perché la criminalità ha denaro, non ha burocrazia, conosce il territorio, sa dove andare a bussare ed ha una grande esigenza politica: ovvero, riacquistare il consenso che aveva perso. Per questo il governo deve andare più rapido".

"Verso un nuovo sviluppo culturale"

I primi a tornare alla normalità quest'estate saranno gli ambiti culturali. Come ha spiegato il sindaco De Magistris, infatti, "la cultura è produzione, lavoro, economia. In estate punteremo molto sulla cultura: certo, non ci sarà Paul McCartney che doveva suonare il 10 giugno a Piazza Plebiscito e che è stato rinviato al 2021, ma ci potranno essere tante esibizioni musicali, teatrali, ludiche e cinematografiche di vario tipo. Ci auguriamo che il governo dia un segnale forte", ha aggiunto, sottolineando che anche per lo sport sono stati "eliminati i contributi delle associazioni dilettantistiche per l'utilizzo degli impianti sportivi". Un altro segnale che "dobbiamo ripartire tutti assieme, non esiste solamente il pizzaiolo di cui abbiamo parlato".

"Ogni crisi è un'opportunità"

E sul ricordo più emotivo di questa emergenza, De Magistris non ha dubbi: quello più forte per il primo cittadino partenopeo  è "la possibilità di non poter fare i funerali. Mi sono messo nei panni di chi ha avuto lutti così devastanti". Ma non solo: "Anche la città vuota, ha dato tanta tristezza e amarezza, ma ci ha anche consegnato una bellezza dei luoghi disarmante. E se torniamo alla vita di prima, eliminando qualcosa e riconquistando qualcos'altro che non avevamo più visto", ha concluso De Magistris, "avremo fatto anche qualche passo in avanti. Ogni crisi, del resto, è anche una opportunità".

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