
Disastro scale mobili a Napoli. Verso lo smantellamento quelle di Montesanto, ferme da 11 anni. Dopo il taglio del nastro nel 2008, le scale, che si trovano a ridosso della stazione della Cumana e della Funicolare, non sono mai partite. L'impianto, costato circa 2 milioni di euro all'epoca, non è più a norma, non può essere adeguato secondo i tecnici, e andrebbe rifatto ex novo. Ma è abbandonato al degrado da troppo tempo, mentre è naufragato il progetto di accordo tra Regione e Comune sulla gestione che sembrava essere stato raggiunto un paio d'anni fa. Così le scale che si trovano a due passi della Pignasecca restano immobili, mentre all'interno delle transenne trovano accoglienza rifiuti e sporcizia.
Ma i disagi non finiscono qui. Bloccate negli scorsi giorni le scale mobili della Linea 1 del metrò di piazza Quattro Giornate, nonché della stazione di piazza Municipio. Disagi anche alle stazioni Università e piazza Cavour. In via Morghen, invece, le scale esterne nei pressi dell'Istituto dei Salesiani, che dovrebbero condurre verso la funicolare di San Martino, anche queste gestite da Anm, sono state ferme circa 3 mesi. Al danno anche la beffa, quando sono ripartite, si sono fermate quelle di via Cimarosa.
Montesanto, odissea scale immobili
Vicenda più complessa per le scale mobili di Montesanto che collegano l'omonima piazzetta all'ex Ospedale Militare di via Francesco Girardi ai Quartieri Spagnoli. L'impianto di “Gradini del Paradiso" fu inaugurato il 30 maggio 2008, nell'ambito del restyling da 66 milioni di euro della stazione della Cumana. Provvisto di passerella per il trasporto disabili e sistema di videosorveglianza. Tutto fermo ancora oggi. Nel 2012 un incontro tecnico tra commissariato straordinario, Regione Campania, ex Sepsa, Metronapoli e il Comune di Napoli, portò a un accordo per riattivare le scale entro 8 mesi, che prevedeva alla fine la consegna dell'opera al Municipio, che ne avrebbe curato la gestione. Ma anche questo patto è rimasto lettera morta, mentre è sorto, invece, un contenzioso con la ditta incaricata dei lavori.
«La scala va rimossa – racconta Angela Parlato, consigliere della II Municipalità – perché non risponde ai requisiti delle attuali normative. Non solo non è mai entrata in funzione, ma è stata anche vandalizzata. Il meccanismo non funziona più. Dovrebbe essere ricostruita ex novo, ma il problema è chi la gestirà? L'Eav o il Comune? Quanto è costata? Inizialmente si parlava di 2 milioni di euro, ma i costi sono aumentati col tempo. Senza contare le 35 telecamere installate, oggi non funzionanti o distrutte».
«Quel cantiere non è mai stato consegnato – spiega Umberto De Gregorio, presidente Eav – non è di nostra gestione. Tutto al più del Comune. Eav non c'entra nulla in questa storia». Inutilizzabili anche i gradini laterali alla scala mobile, di competenza municipale, «perché – riprende Parlato – l'accesso sul lato alto di vico Paradiso, che dà sui Quartieri Spagnoli, è bloccato dai new jesery di cemento armato del cantiere».
«Nelle riunioni con i tecnici – aggiunge Giuseppe Aiello, consigliere della II Municipalità – ci è stato comunicato che sarebbe molto difficile modificare l'impianto per omologarlo alle nuove norme. C'è stato uno sperpero di denaro pubblico. Quelle scale continuano a restare chiuse e non possono essere usate dai cittadini perché l'area a 11 anni dall'avvio dei lavori continua a essere cantierizzata». Il tema sarà al centro di una commissione Opere Pubbliche della prossima settimana.

Vomero, scale mobili a intermittenza
Quello delle scale mobili cittadine sembra un vero e proprio bollettino di guerra. In molti casi sono ferme per guasto in attesa di riparazioni, che però sembrano non arrivare mai. Malfunzionamenti che si traducono in disagi per gli utenti, spesso anziani o con acciacchi, costretti a farsela a piedi quando non sono previsti mezzi alternativi come gli ascensori nelle stazioni del metrò. In altri casi, invece, vanno adeguate alle norme o devono passare il tagliando.
Al Vomero, racconta Gennaro Capodanno, presidente del Comitato Valori Collinari, le scale mobili di via Morghen sono «rimaste ferme da aprile a inizio giugno, cosa che ha suscitato le veementi proteste, specialmente da parte delle tante persone che devono raggiungere l'area di San Martino, molti anziani e massaie, spesso portandosi dietro le pesanti borse della spesa, ma anche dei tanti turisti che si recano ad ammirare le bellezze della zona». Ma non finisce qui, perché, aggiunge Capodanno: «Mentre riprendevano a funzionare le scale di via Morghen, si fermavano quelle in via Cimarosa, accanto alla stazione superiore della funicolare Centrale. L'assurdità è che i cancelli, sia a monte che a valle della scala mobile, risultano aperti mentre le scale invece sono ferme e nessuno interviene per ripristinarne il funzionamento».
