"Entro domenica la città libera dai rifiuti": così prometteva il sindaco di Napoli e presidente della Città metropolitana Luigi De Magistris. Promessa che tuttavia non è stata mantenuta. Il blocco degli impianti Stir , in particolare di quello di Giugliano, fa ancora sentire le difficoltà e per rientrare alla "normalità" (che non equivale alla pulizia, visto il degrado ormai cronico di parti della città) occorreranno altri giorni. Una cosa è certa: Napoli in centro e in periferia è ancora sommersa da rifiuti di ogni tipo. Dal cosiddetto ‘tal quale' ovvero i rifiuti indifferenziati, gettati nei sacchi neri nonostante viga il divieto in tal senso. Della raccolta differenziata: plastica, metalli, carta, vetro giacciono agli angoli delle strade, straripano dai cassonetti e dalle campane che da troppo tempo non vengono svuotate. Infine: la frazione umida, l'organico, ovvero i rifiuti che puzzano di più e che rappresentano il vero cruccio dell'Asia, l'azienda dei rifiuti di Napoli. Stanotte, stando a quanto spiegato a Fanpage.it dovrebbe esserci un ulteriore miglioramento della situazione, ma è pur vero che con il Natale alle porte aumenta incredibilmente la quantità di rifiuti prodotti, connessa all'incremento dei consumi.
In zone come Via Toledo, via Scarlatti, via Luca Giordano, via Epomeo, corso Garibaldi, corso Umberto, piazza Dante, via Foria, tradizionali strade dello ‘struscio' e degli acquisti pre-natalizi, i cestini della spazzatura sono pieni fin dalle prime ore del mattino e non vengono svuotati, diventano delle mini-discariche, ad uso e consumo dei turisti che le fotografano, stupiti di quanto la città, a fronte della massa di visitatori stranieri, sia poco tutelata nei servizi minimi di decoro e pulizia.