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Eboli, branco picchia 21enne brasiliano: “Urlavano marocchino di merda, ma sono italiano”

Ancora un caso di intolleranza e violenza: a Eboli (Salerno) una coppia di giovanissimi è stata accerchiata, picchiata e rapinata da un gruppo di balordi. Il giovane (italiano di origini brasiliane) ha opposto resistenza durante il tentativo di rapina e poi ha trovato rifugio in una farmacia con la sua fidanzata. Gli aggressori sono stati individuati e denunciati. A Fanpage.it il giovane dichiara: “Mi sento italiano ma sono anni che ricevo insulti da tutti”
A cura di Redazione Napoli
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Ancora un'aggressione razzista, questa volta a Eboli (Salerno). Le vittime sono un ragazzo brasiliano di 21 anni (Hugo Leonardo D’onofrio) che vive nella cittadina salernitana e la fidanzata italiana (di origine colombiana). I due stavano passeggiando sul viale Amendola (nei pressi di piazza Mustacchio) quando – come riportano i siti locali – un gruppo di giovani ha iniziato a offendere la coppia. Dagli insulti ("marocchino di merda") si è passati ad una vera e propria aggressione fisica con spintoni, schiaffi e calci.

Il gruppo di aggressori ha poi tentato di strappare il cellulare dalle mani del 21enne (giova a rugby e fa parte di una squadra di atletica) che però ha opposto resistenza. La coppia è poi riuscita ad allontanarsi, trovando rifugio in una farmacia. Il titolare dell'esercizio commerciale – si legge sempre sulla stampa locale – sarebbe stato costretto a barricarsi dentro per evitare che il gruppo di balordi potesse continuare ad aggredire i due giovani. Allertati dalle vittime, sul posto sono intervenuti i carabinieri ed i vigili urbani.

Il ragazzo, nel vedere i militari, è uscito dalla farmacia confermando agli agenti la dinamica: «Mi hanno chiamato marocchino di merda e negro di merda».  Gli aggressori quindi sono stati individuati e portati in caserma: per loro una denuncia con l'accusa di aggressione con aggravante razziale e furto. La settimana il ragazzo aveva denunciato altri casi di razzismo.

A Fanpage.it Hugo ha dichiarato: "Sono stato adottato da genitori italiani e mi sento italiano. Ma è da quando sono qui, 11 anni, che mi sento dire da bambini, adulti e anche carabinieri in alcuni casi che sono marocchino, nero, che mi devo lavare e che devo tornare nel mio paese. Non è una cosa normale, io sono italiano. Ho sempre fatto finta di nulla ma queste cose fanno male, hanno raggiunto il limite, non ce la faccio più. Io provo a ignorare questi insulti ma mi feriscono".

Solo ieri ad Arzano, in provincia di Napoli, un giovane ivoriano è stato preso di mira da un gruppo di persone che ha iniziato a pestarlo brutalmente. A raccontare l’episodio di razzismo (l'ennesimo negli ultimi tempi) è stata la vittima stessa su Facebook: il giovane stava andando a lavorare in sella alla sua bicicletta quando sarebbe stato investito di proposito da un'auto. Dal veicolo sono scese alcune persone che avrebbero iniziato a picchiarlo, dicendo di volerlo uccidere.

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