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Elezioni politiche suppletive 2020

Elezioni Suppletive Napoli, De Magistris corteggiato a sinistra. Guerra Lega, FdI e Forza italia

L’ipotesi di avere il primo cittadino a Palazzo Madama piace agli ambienti della sinistra, ma l’ex pm smentisce la sua discesa in campo. Nel centrodestra è guerra aperta per accaparrarsi il candidato, l’anno scorso assegnato a Forza Italia, che però ora ha espresso Caldoro per la presidenza della Regione. Giochi aperti nel M5S: dove avanza il nome di Matteo Brambilla.
A cura di Pierluigi Frattasi
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Giochi aperti tra partiti e movimenti in vista delle elezioni suppletive per il Senato dell’anno prossimo. A Napoli, infatti, oltre alle Regionali, nel 2021 si tornerà a votare in una parte della città anche per sostituire il senatore del M5S Franco Ortolani, scomparso prematuramente il 23 novembre scorso. Saranno interessati diversi quartieri ed già è aperto il totonomine sui possibili papabili per una poltrona a Palazzo Madama. In lizza non è escluso che possa esserci anche il sindaco Luigi de Magistris, che ieri però, ha smentito ufficialmente questa possibilità. De Magistris ha sempre detto di voler restare a Palazzo San Giacomo fino al 2021, ma la carica non è incompatibile con quella parlamentare. Mentre anche ambienti del centrosinistra, in queste ore, si stanno muovendo a supporto di una sua candidatura. Il suo nome non dispiacerebbe, ad esempio, negli ambienti di Articolo 1-Mdp e Liberi e Uguali. Tra i nomi circolati nelle ultime ore quello del fratello del sindaco Claudio de Magistris e di Vera Viola, di Potere al Popolo. Nel M5S nulla è ancora deciso: non si sa se si faranno le primarie online o il candidato sarà nominato dai vertici, ma circola il nome del capogruppo al Comune, Matteo Brambilla.

In ballo 340mila elettori, ecco dove si vota

La partita è tutta da giocare. Il Collegio uninominale Campania 07 San Carlo all’Arena è molto ampio, raccoglie un bacino di oltre 340mila elettori aventi diritto, circa un terzo della città, e include oltre all’omonimo quartiere San Carlo all’Arena, anche le zone collinari di Arenella e Vomero, tutta l’area orientale, con Ponticelli, Barra e San Giovanni a Teduccio, Poggioreale, Vicaria e Zona Industriale, San Pietro a Patierno, Miano, Piscinola, Scampia e Secondigliano. Per vincere bisognerà prendere più voti degli altri candidati e bisognerà farlo in un turno secco.

Quando si va alle urne?

La corsa contro il tempo è già partita. La legge prevede che la sostituzione del senatore debba avvenire entro 90 giorni, prorogabili di altri 90 in casi particolari, come nell’ipotesi di un possibile accorpamento con altre elezioni. In Campania, quindi, non è escluso un abbinamento con le Regionali. Ma in questo caso il seggio resterebbe vacante per molto tempo. Bisognerà quindi presentare di nuovo le liste. I nomi potrebbero essere diversi rispetto a quelli già fatti per le elezioni politiche del 2018. Un test significativo, quindi, sebbene limitato agli elettori dai 25 anni in su. Tra l'altro, le precedenti suppletive del 1995 e del 2004 furono molto seguite.

Rebus ancora da sciogliere nel M5S

Siccome si tratta di un collegio uninominale, il seggio vacante, come detto, non passa automaticamente al primo dei non eletti, ma bisognerà tornare alle urne e vincerà chi prenderà più voti. Il “Prof” Ortolani, decano di Geologia, conosciutissimo in città per la sua vita passata a combattere contro l’inquinamento della Terra dei Fuochi, ma anche radicato sul territorio di Secondigliano, da cui veniva, nel 2018 sbancò, raccogliendo oltre 108mila preferenze, pari al 53,16%. Staccando di più del doppio il secondo candidato più votato, Salvatore Guangi, espressione del centrodestra, sconfitto con onore in un contesto che vedeva i pentastellati a valanga vincere in quasi tutti i collegi della Campania (l’unica eccezione è stata Agropoli). Ma molte cose sono cambiate negli ultimi 12 mesi. I sondaggi danno il M5S in caduta libera, mentre d’altra parte c’è da valutare il peso dell’introduzione del Reddito di Cittadinanza che proprio a Napoli ha visto la maggioranza delle domande. Tutte incognite che potrebbero pesare sul voto.

Altro rebus riguarda il nome del candidato del M5S. Quello di Ortolani fu fatto direttamente dai vertici del M5S, non fu scelto dalla base con le primarie online. Adesso, la situazione potrebbe essere diversa. Non è stato ancora deciso, infatti, se ci sarà una votazione su Rousseau o una nomina dei vertici, indicata da Luigi Di Maio o Roberto Fico. Il discorso potrebbe essere affrontato domenica a Roma, quando si presenteranno i “Team del Futuro” del M5S, per i quali sono in queste ore in corso le votazioni telematiche. Tra i nomi spendibili per il senato quello dell’attuale commissario di Bagnoli, Francesco Floro Flores, nonché del consigliere pentastellato al Comune di Napoli, Matteo Brambilla.

Scontro nel Centrodestra per il seggio

Nel Centrodestra, il seggio di San Carlo all’Arena, l’anno scorso, spettò a Forza Italia, nell’ambito di un accordo interno della coalizione. Il candidato è stato il consigliere comunale Salvatore Guangi, originario di Marianella, che ha raccolto un buon risultato, piazzandosi al secondo posto, con 46.018 voti, il 22,61%. Guangi era sostenuto anche dalla Lega (5.375 voti, 2,72%), Fratelli d’Italia con Giorgia Meloni (5.249 voti, 2,66%), Noi con l’Italia Udc (1.209 voti). L’ipotesi di votare le suppletive assieme alle regionali, con candidato presidente Stefano Caldoro, indicato da Fi, però, cambia lo scenario rispetto ad un anno fa. E non è escluso che per il candidato per le suppletive senatoriali possano essere fatte anche altre scelte per rafforzare la posizione di Caldoro, dando spazio ad altri partiti. In questo caso per Fratelli d’Italia ci sarebbe il nome del segretario cittadino Andrea Santoro, mentre per la Lega circolano quelli di Simona Sapignoli, Vincenzo Moretto e Bona Mustilli. Anche in questo caso, però, il nome potrebbe essere calato da Roma.

Centrosinistra in alto mare

Le ultime elezioni politiche hanno segnato a Napoli la debacle nei quartieri rossi, soprattutto di NapoliEst. Il candidato per il centrosinistra l’anno scorso nel collegio di San Carlo è stato Gioacchino Alfano, che, dopo lunga militanza nelle fila del centrodestra, prima col Pdl, poi in Ncd di Angelino Alfano, alle ultime elezioni si è schierato col centrosinistra con Civica Popolare, il gruppo di Beatrice Lorenzin, arrivando al terzo posto con 33.354 voti, il 16,39%, sostenuto da Pd (28.188 voti, 14,3%), +Europa (circa 3mila voti), Civica Popolare Lorenzin (749) e Italia Europa Insieme (601). Nel Pd si sta ragionando ancora sui nomi. Ma sembra molto difficile che possa essere riconfermato quello di Alfano, mentre avanza il nome di Salvatore Madonna. Senza contare l’incognita di Italia Viva, per la quale potrebbe scendere in campo l'ex parlamentare Giovanni Palladino, che lo scorso anno si è presentato senza successo nel Collegio Campania 1 per la Camera. Mentre una discreta affermazione hanno avuto l’ultima volta sia Toni Nocchetti (7933 voti, 3,89%) con Liberi e Uguali, che Patrizia Turchi (4650 voti, 2,28%), con Potere al popolo!. Sembra esclusa la possibilità di una discesa in campo in prima persona anche dell'ex sindaco e governatore Antonio Bassolino, che non ha rinnovato la tessera del Pd, più sensibile ad ogni modo al richiamo del governo della città alla quale è stato tanto legato, che a quello dello scranno romano.

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