Le elezioni suppletive del Senato nel collegio uninominale Napoli 6, potevano rappresentare la prova decisiva per un possibile accordo tra le varie anime del centro sinistra e il Movimento 5 Stelle anche in vista delle elezioni regionali della prossima primavera. Un'accordo che sembrava difficile ed a quanto pare è risultato impossibile. Il Movimento 5 Stelle voterà domani 16 gennaio sulla piattaforma Rousseau il proprio candidato per sostituire il compianto Franco Ortolani scomparso nel novembre scorso, il Partito Democratico insieme a Leu e Italia Viva sta scegliendo in queste ore il proprio candidato, mentre la compagine di Luigi De Magistris punterà sull'assessore alla scuola Annamaria Palmieri ed infine Potere al Popolo schiererà il professore Giuseppe Aragno. Nessun accordo quindi, nemmeno parziale tra le forze in campo, nonostante la volontà di apertura del Partito Democratico non si è riusciti a trovare la quadra. Una circostanza che rende ancora più difficile se non definitivamente impossibile provare a costruire un'alleanza per le prossime regionali.
Il Pd da solo, i grillini si affidano a Rousseau (con giallo)
"Non sarà probabilmente una figura con una tessera di partito in tasca, cercheremo la migliore candidatura possibile nella società civile" fanno sapere dalla segreteria del Partito Democratico. La coalizione che si giocherà il collegio vedrà la presenza anche di Italia Viva e Liberi e Uguali. Proprio dal Pd le hanno provate davvero tutte per riproporre la coalizione di governo, allargata anche al Sindaco di Napoli Luigi de Magistris, per le elezioni suppletive napoletane ma non c'è stato verso, le altre forze in campo sono risultate molto gelose della propria identità. La conseguenza sarà che nella tornata del 23 febbraio prossimo tutti si andranno a contare, dal più grande al più piccolo, andando in questo modo a ridisegnare, volente o nolente, anche il proprio peso specifico in città. Le attenzioni dei dirigenti del Pd erano rivolte sopratutto al Movimento 5 Stelle che invece ha scelto di decidere il proprio candidato attraverso il voto online sulla piattaforma Rousseau, le votazioni saranno aperte dalle ore 9:00 alle 19:00 di giovedì 16 gennaio. Con un piccolo giallo. Infatti sul blog delle stelle in mattinata erano comparsi i nomi dei candidati: Domenico Galardo, Stefano Graziano, Emanuela Ferrante, Gianpaolo D'Eugenio e Mariano Peluso ex consigliere della V Municipalità Vomero-Arenella. Intorno alle 14:20 però dal blog sono scomparsi i nomi dei candidati sostituiti dall'annuncio "I candidati saranno pubblicati a breve". A restare fuori da questa cinquina è Giovanni Barbatelli, ex magistrato di Casalnuovo molto vicino al senatore Sergio Puglia, il quale aveva annunciato sul suo profilo facebook la sua discesa in campo. Seguiranno aggiornamenti (!).
DemA schiera la Palmieri, Pap candida Aragno
L'accordo non è saltato soltanto tra i due principali partiti che messi insieme pesano attualmente quasi il 40% dell'elettorato, ma anche tra le forze minori. DemA non è riuscita a trovare un accordo nè con il Pd e nemmeno con l'estrema sinistra di Potere al Popolo. La compagine guidata da Viola Carofalo infatti ha annunciato che candiderà il professor Geppino Aragno per il quale si stanno mobilitando in queste ore gli attivisti per raccogliere le 300 firme necessarie per presentare la candidatura nel collegio. Un obiettivo tecnico facile da raggiungere. Per il partito di Luigi de Magistris invece la candidata sarà Annamaria Palmieri, l'assessore alla scuola che è anche la più longeva dell'esperienza arancione, visto che la sua presenza in giunta permane dal giugno del 2011 ben 9 anni. Il Sindaco di Napoli ha provato ad essere della partita mettendo in campo delle prove di dialogo con il Partito Democratico e con il Movimento 5 Stelle, ma tra i Dem e i grillini l'appeal per un accordo con DemA non ha suscitato molto fascino.
Anzi, proprio questa mossa ha ampliato la distanza tra DemA e Potere al Popolo che ha sempre posto la pregiudiziale politica rispetto ad una coalizione con dentro le forze che sostengono il governo Conte. Ora De Magistris sarà costretto a contarsi, ovvero ad affrontare il peggior scenario possibile che rischia di ridimensionare di molto il peso specifico in città della sua coalizione.
Gongolano la destra e De Luca
Il centro destra schiererà per le elezioni suppletive Salvatore Guanci di Forza Italia, il consigliere comunale di Napoli molto vicino a Mara Carfagna. Guanci fu candidato nel 2018 anche contro Franco Ortolani, raccogliendo però solo il 22% dei consensi. Di certo un centro sinistra così diviso agevolerà la partita della coalizione di centro destra che, almeno in partenza, risultava essere sfavorita per la conquista del seggio senatoriale. Sorride anche Vincenzo De Luca, il presidente della Regione Campania che ha appena incassato il placet di Nicola Zingaretti per la sua ricandidatura. In caso di accordo per le elezioni suppletive tra Pd e M5S infatti, si sarebbe potuta riaprire la partita per le elezioni regionali della prossima primavera, rimettendo in discussione, in caso di vittoria il 23 febbraio, la candidatura del governatore uscente. Saltato l'accordo tramontano quasi definitivamente tutte le speranze di una possibile coalizione tra Pd, M5S e il resto del centro sinistra per le prossime regionali, per la gioia di Vincenzo De Luca che si sente già in campagna elettorale. Anzi, il presidente della Regione oggi si è detto pronto a dialogare sui temi anche con il Movimento 5 Stelle. A partire da una condizione imprescindibile però: che il candidato è lui e soltanto lui.