Una deroga per sversare più rifiuti di Napoli nel termovalorizzatore di Acerra. Questa la proposta di Vincenzo De Luca "per dare una mano alla città". Una deroga che possa portata "500-600 tonnellate di rifiuti accumulati direttamente nel termovalorizzatore". Una proposta che però ha scatenato la reazione dei consiglieri regionali del Movimento Cinque Stelle, che parla di "rischi per la salute dei cittadini", visto che ad andare in fumo sarebbe il cosiddetto "tal quale", ovvero rifiuti indifferenziati. Non a caso, i dati resi noti dall'Agenzia sulla Qualità dell'Aria ad Acerra ha fatto scattare perfino una allerta per l'inquinamento da polveri sottili per le giornate del 6 e 7 gennaio: un dato che, secondo l'Arpac, potrebbe essere stato però causato da un "malfunzionamento" della centralina di rilevamento. Ma a farne le spese comunque insomma di essere i cittadini partenopei, che lamentano una tassa sui rifiuti altissima e continui disagi in tutti i quartieri, dal centro alla periferia.
De Luca: "La situazione rifiuti di Napoli inaccettabile"
"La situazione dei rifiuti a Napoli, specie in alcune aree come Scampia, è davvero insostenibile", ha spiegato il presidente Vincenzo De Luca, "Non possiamo tollerare che quartieri interi della città siano in queste condizioni, serve un intervento straordinario. Dobbiamo difendere l'immagine della città. Per dare una mano, stiamo valutando una deroga per il conferimento dei rifiuti al termovalorizzatore di Acerra. L'obiettivo", ha proseguito ancora De Luca, "è consentire ad Asia di poter portare 500-600 tonnellate direttamente all’impianto. È l’unica soluzione, perché così non si può andare avanti". Il governatore della Campania ha anche spiegato ai cronisti che "quando hai tutte queste tonnellate di rifiuti in strada, vuol dire che hai un problema di organizzazione del servizio che credo sia prevalente anche rispetto a comportamenti incivili, che pure ci sono e che vanno, ovviamente, combattuti".
I consiglieri pentastellati: "Gravi rischi per la salute dei cittadini"
Durissimo l'affondo del Movimento Cinque Stelle, che attraverso i consiglieri regionali Maria Muscarà e Vincenzo Viglione attacca: "De Luca non continuasse e raccontare fandonie. Quella di conferire il tal quale ad Acerra non è una semplice ipotesi a cui si starebbe lavorando in Regione, ma una pratica che sta andando avanti oramai da giorni, intasando ulteriormente un impianto già ai limiti delle sue capacità. Né si può parlare con sufficienza di una soluzione che, oltre a ingolfare l’attività di incenerimento, stressandone la produzione e incrementando i costi di manutenzione a carico dei cittadini della Campania, produrrà conseguenze sull’ambiente e sugli abitanti di Acerra e dei comuni limitrofi". I consiglieri pentastellati, infatti, spiegano che il cosiddetto tal quale "non ha le caratteristiche del secco trattato negli Stir e dunque non è compatibile con l’impianto, con evidenti e inevitabili effetti sulla qualità delle emissioni".
Secondo Muscarà e Viglione, "a pochi mesi dalla scadenza del proprio mandato, il governatore De Luca è ancora costretto a ricorrere a misure d'emergenza. Un fallimento che si amplifica di fronte all'incapacità di De Luca di dare attuazione anche a una legge e a un piano a sua stessa firma approvati nel 2016. Non c’è traccia di impianti di compostaggio, le percentuali di differenziata sono ferme al 52,7 %, ben 9 punti percentuali in meno rispetto obiettivi di piano regionale fissati al 61,3%. Senza scordare la più grande bugia del quinquennio: la rimozione totale delle ecoballe, che ad oggi è ferma invece al 5%", concludono i due consiglieri regionali pentastellati.