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Opinioni

Emergenza rifiuti a Napoli, periferie sommerse. Il Comune: “C’è chi ne approfitta”

Cumuli di immondizia per decine di metri nell’area nord, tra via Ghisleri e via Galimberti. A Scampia l’Asìa in azione con i bobcat per liberare le strade. I disagi legati ai rallentamenti negli Stir che sono saturi. La situazione, secondo il Comune, dovrebbe migliorare entro la prossima settimana.
A cura di Pierluigi Frattasi
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È ancora emergenza rifiuti nell'area nord di Napoli, sommersa dai cumuli. Montagne di immondizia che si susseguono anche per oltre 30 metri, tra via Arcangelo Ghisleri, via Tancredo Galimberti e via Roma Verso Scampia. Centinaia di sacchetti lasciati a marcire sull'asfalto, sotto il sole rovente, con una puzza nauseabonda.

L'Asìa sta lavorando senza sosta da giorni per liberare le strade dai sacchetti. Nel quartiere delle Vele stamattina sono entrati in azione i bobcat, come durante l'emergenza del 2010. Meglio, invece, nel centro storico, che sta lentamente tornando alla normalità. Sgombro anche il corso Vittorio Emanuele. Anche se restano ancora alcuni punti da ripulire nel centro antico.

L'allarme: c'è chi sversa da fuori Comune

Ma il Comune lancia l'allarme: “C'è chi approfitta dell'emergenza – tuona Francesco Vernetti, consigliere comunale delegato all'igiene urbanaNumerosi camioncini vengono a scaricare di tutto da fuori Comune, contribuendo ad aumentare le difficoltà di raccolta. È una cosa vergognosa”. Gli abusivi sversano nelle discariche già colme materiali di risulta edili e rifiuti speciali e ingombranti per bypassare impuniti i controlli e le procedure di conferimento. "Un miglioramento netto si dovrebbe vedere all'inizio della prossima settimana – assicura Vernetti – quando contiamo di uscire dall'emergenza".

Emergenza, come anticipato da Fanpage.it, determinata dalla saturazione degli Stir, gli impianti di tritovagliatura, dove in questi giorni si sono formate lunghe code di camion per scaricare i rifiuti. Problemi legati anche all'invio dei rifiuti della Campania fuori regione, soprattutto con le navi, che in questi mesi è rallentato anche perché alcune gare sono andate deserte, contribuendo a bloccare gli Stir. Quando gli impianti vanno in sofferenza, anche i camion delle aziende locali che raccolgono l'immondizia rallentano nello scarico dei rifiuti. Il processo che dovrebbe avvenire di notte subisce dei ritardi. Di conseguenza, i camion rientrano più tardi in città per cominciare i nuovi turni di raccolta. E in strada si formano i cumuli. Questa situazione, nelle ultime settimane, è andata a coincidere anche con il fermo di una delle linee del termovalorizzatore di Acerra, previsto già per la manutenzione periodica.

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Il racconto: "Così gli Stir sono andati in sofferenza"

“L'origine dell'emergenza che si sta vivendo in questi giorni – spiega Ciro Bernardo, segretario regionale Fit Cisl con delega all'Ambientenon è legata a problemi delle aziende che effettuano il prelievo, ma agli impianti di sversamento degli Stir, gli impianti di tritovagliatura, di Giugliano, Tufino e Caivano. Ad oggi le avanfosse dove vengono stoccati i rifiuti sono stracolme. Ci sono stati rallentamenti dell'evacuazione di rifiuti fuori regione legato ad ad altri fattori, ha determinato un sovraccarico degli impianti e generato rallentamenti negli sversamenti. Il centro storico è relativamente più libero da rifiuti – prosegue – perché gli autocompattatori li sversano temporaneamente nel sito di stoccaggio dell'ex Icm, tra Barra e San Giovanni. Ma anche sulle periferie si sta intervenendo per recuperare le giacenze. Il lavoro non è semplice, perché spesso devono intervenire bobcat e altri mezzi pesanti in supporto ai camion. Per questo bisogna ringraziare i lavoratori di Asìa, che tra mille difficoltà stanno lavorando intinterrottamente su tutto il territorio cittadino, e ai lavoratori degli impianti Stir che nonostante le annose problematiche evitano situazioni emergenziale ben più gravi di quelle che si stanno vivendo oggi".

Emergenza rifiuti, quando si torna alla normalità?

La situazione dei rifiuti dovrebbe essere risolta entro la fine del mese. In questi giorni si sta lavorando a un Piano B: fare in modo che i Comuni della provincia di Napoli individuino dei siti di stoccaggio provvisori dove depositare i rifiuti nell'attesa che si liberino gli Stir. La Regione Campania sta spingendo in questa direzione. Una soluzione che potrebbe servire non solo ad alleviare l'emergenza attuale ed altre simili, ma che tornerebbe molto utile a settembre, quando il termovalorizzatore di Acerra si fermerà per 40 giorni e ci saranno da smaltire 80mila tonnellate di rifiuti. Nelle prossime settimane, ci saranno i tavoli tecnici tra i Comuni e il vicepresidente della Regione Fulvio Bonavitacola che ha la delega all'Ambiente.

I problemi maggiori di raccolta a Napoli, intanto, oggi si vivono nelle periferie, dove la raccolta va avanti più lentamente. Centinaia di sacchetti sono ammassati da giorni in via Ghisleri, come racconta Umberto Esposito, sul suo profilo social. Stessa situazione in via Tancredo Galimberti e in via Roma verso Scampia, come sottolinea Luca Saulino. “Un elogio va ai dipendenti di Asìa – afferma sul suo profilo Facebook Ciro Femiano – che a Scampia hanno svolto il proprio dovere sfidando le temperature torride senza battere ciglio. C'era una puzza sgradevole visto che erano giorni che i rifiuti giacevano sotto il sole”.

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Giornalista professionista dal 2016, per Fanpage.it segue la cronaca di Napoli, con particolare riferimento ai settori politica, istituzioni, trasporti, Sanità, economia. Ha collaborato in passato con i quotidiani “Il Mattino”, “Roma”, “Il Fatto quotidiano.it” e con l'agenzia di stampa Italpress. Nel 2014 ha vinto il Primo Premio al Premio di Giornalismo “Francesco Landolfo”. Per l'attività giornalistica svolta è stato ospite di trasmissioni televisive e radiofoniche (tra le quali Agorà, RaiRadio2, TgCom24, Radio Kiss Kiss Napoli, Radio Marte, Radio Amore Napoli, Canale 8). Moderatore di convegni e dibattiti pubblici per Provveditorato per le Opere Pubbliche della Campania e Molise, Banca Fideuram – Intesa Sanpaolo, Eurispes. Ha svolto attività di ricerca scientifica di carattere storico-economico. È autore dei saggi pubblicati su Meridione, Sud e Nord del Mondo: "La ristrutturazione industriale negli anni ’70 del Novecento. I salvataggi Gepi di imprese campane" (Esi, 2013), "Espansione e sviluppo dell’industria aerospaziale campana negli anni ’70 del Novecento" (Esi, 2013), e "Pensiero meridiano e politiche europee per il Mediterraneo" (Esi, 2010).
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