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Emergenza rifiuti: un commissario straordinario per le ecoballe?

Dopo la multa dell’Europa si studiano le mosse per risolvere il problema delle ecoballe. Al vaglio di Palazzo Chigi l’ipotesi di un commissariato straordinario. Il nome più gettonato sembra essere quello di Nicola Dell’Acqua.
A cura di Antonio Musella
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La sanzione imposta dalla Corte di giustizia europea del Lussemburgo all'Italia per la mancata soluzione sulle ecoballe dei rifiuti campani ha mandato in fibrillazione il governo. Venti milioni di euro subito e 120 mila euro al giorno fino a quando non si troverà una soluzione. Sebbene il Ministro dell'Ambiente Gian Luca Galletti abbia già fatto sapere che sarà la Regione Campania a dover pagare la somma, la situazione sembra assai complessa. Le 6 milioni di tonnellate di ecoballe infatti sono state accumulate dalla gestione del Commissariato Straordinario di  governo all'emergenza rifiuti in Campania. La genesi del problema dunque è da ricercare nell'attività del governo nazionale, visto che nella prima parte degli anni duemila la lunghissima fase dell'emergenza rifiuti in Campania era gestita direttamente dai commissari alle dipendenze della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Per parte sua Vincenzo De Luca si è detto disponibile a risolvere "definitivamente" il problema. Ma con quali risorse? Ed a chi spetta davvero risolvere il problema delle ecoballe? A Palazzo Chigi si sta pensando ad una soluzione del problema che elimini i passaggi intermedi e che – ancora una volta per la Campania – passi per una gestione emergenziale.

L'idea, a quanto apprende Fanpage, è l'istituzione di un Commissariato straordinario per la rimozione delle ecoballe. Nelle stanze romane il nome più gettonato sembra essere quello di Nicola Dell'Acqua che vanta una lunga serie di incarichi ed anche un'esperienza diretta con i rifiuti campani. Dell'Acqua ricopre attualmente il ruolo di Commissario di governo per la gestione dei 5 depuratori della Campania ed è dirigente della Protezione Civile nazionale. Inoltre dal 2013 è il responsabile dell'Unità tecnico amministrativa che ha preso il posto del commissariato straordinario all'emergenza rifiuti, la cosiddetta "unità stralcio" che ha il compito di liquidare crediti e debiti della lunga gestione del Commissariato. La sua esperienza però risale ai tempi di Guido Bertolaso, già Commissario straordinario all'emergenza rifiuti tra il 2006 ed il 2007 e dal 2008 fino al 2010, di cui fu capo missione occupandosi da vicino di alcune delle discariche aperte con il decreto 90 del 2008, tra cui quella di Napoli nel quartiere periferico di Chiaiano. Ma Nicola Dell'Acqua, grazie alle sue competenze professionali, svolge anche attività di perizia e consulenza che gli hanno creato in qualche occasione aspre critiche come nel caso delle consulenze svolte in Veneto. Dell'Acqua infatti dal 2013 è membro della commissione per la concessione delle Valutazioni di Impatto Ambientale (VIA) della Regione Veneto e si è trovato a dover decidere su progetti di impianto presentati da ditte per le quali aveva svolto attività di consulenza. Un nome forte a cui un'ordinanza della presidenza del consiglio dei ministri potrebbe affidare il compito di far sparire le ecoballe. Dell'Acqua potrebbe non essere nominato "commissario ad hoc" per le ecoballe, ma vedere attribuita all'unità tecnico amministrativa della Protezione Civile da lui guidata, il compito di smaltire le ecoballe con poteri straordinari.

In che modo si smaltiranno le ecoballe però non è ancora chiaro. Le ipotesi sul campo sembrano essere due. La prima è quella sostenuta dal Ministro Galletti, che riprende l'idea dell'ex governatore della Campania Stefano Caldoro, ovvero la costruzione di un inceneritore a Giugliano per bruciare le ecoballe dentro cui, è giusto ricordarlo, non si sa esattamente che tipo di rifiuti ci siano. L'altra invece è quella che per grandi linee propone il governatore Vincenzo De Luca, ovvero nessun nuovo inceneritore e smaltimento delle ecoballe attraverso altri sistemi. De Luca per ora non sembra aver presentato una idea articolata ma di sicuro ha ribadito più volte, sia in campagna elettorale che dopo la sua vittoria, che un inceneritore per le ecoballe non serve. A questo punto se ci sarà un commissario straordinario, sarà a lui a dover decidere quale strada intraprendere.

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