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Ercolano, furto sacrilego al cimitero: rubate le porte dalle cappelle

Le porte di 5 cappelle sono state rubate nella notte nel cimitero di Ercolano (Napoli). Sul posto i carabinieri, avvisati dai dipendenti della struttura, che si sono accorti del furto al mattino; le indagini verso il mercato della ricettazione. Il sindaco Ciro Buonajuto ha postato su Facebook le foto dello scempio.
A cura di Nico Falco
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Le porte di metallo di 5 cappelle sono state rubate nella notte all'interno del cimitero di Ercolano, in provincia di Napoli. Il furto è stato scoperto dai dipendenti, all'orario di apertura. Sono intervenuti i carabinieri della tenenza locale che hanno effettuato i rilievi e acquisito le immagini dei sistemi di videosorveglianza. Verosimilmente si è trattato di ladri alla ricerca di oggetti di metallo, che da tempo ormai non risparmiano nemmeno i cimiteri, dove sono praticamente certi ti trovare una sicurezza minima e grossi quantitativi di ferro e rame da rivendere sul mercato nero. Il sindaco di Ercolano, Ciro Buonajuto, ha pubblicato sul suo profilo Facebook le foto dei danni.

"È uno schifo – scrive Buonajuto – in un periodo delicato come questo, c'è chi non ha rispetto neanche dei morti. Siamo da questa mattina al cimitero insieme ai carabinieri per fornire tutte le indicazioni su questa situazione che è stata trovata dai dipendenti stamattina e sembra che si tratti di un furto ai danni di alcuni loculi. Sono stati effettuati tutti i rilievi del caso e sono state acquisite le immagini della videosorveglianza. Mi auguro che questa gentaglia si trovi prima o poi a fare i conti con la propria coscienza. Noi continueremo la nostra campagna di interventi, con l’assessore Ciro Riccio, per migliorare le condizioni del cimitero. In questo momento, faccio una preghiera per tutti i defunti che sono in quei loculi così barbaramente saccheggiati e un abbraccio ai loro familiari".

Nello scorso ottobre, nel cimitero di Eboli, era stata rubata la statua che si trovava sulla tomba di una ragazza. La madre, oltre a sporgere denuncia, aveva raccontato l'accaduto anche su Facebook per mettere in allarme i concittadini. Anche allora le indagini vennero indirizzate verso il mercato della ricettazione dei metalli.

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