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Eruzione Campi Flegrei, l’Ingv tranquillizza i napoletani: “Allarmismo ingiustificato”

È Giuseppe De Natale, uno dei ricercatori dell’Ingv che ha preso parte all’ultimo studio sul supervulcano pubblicato su Nature Communications e che ha risvegliato la paura degli abitanti flegrei per una imminente eruzione della Solfatara, a tranquillizzare tutti: “Allarmismo creato dalla stampa e dal nostro ambiente, che non ha saputo gestire la cosa”.
A cura di Valerio Papadia
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La mappa della caldera dei Campi Flegrei
La mappa della caldera dei Campi Flegrei

La caldera dei Campi Flegrei, da 67 anni in continua attività, tra movimenti del suolo e piccoli e grandi fenomeni sismici (il bradisismo degli anni Settanta e Ottanta), è sotto continua osservazione degli esperti. Qualche giorno fa, però, uno studio pubblicato sulla rivista specializzata Nature Communications e condotto dai ricercatori dell'Osservatorio Vesuviano dell'Ingv (Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia) e da quelli dell'University College of London, aveva gettato nel panico i napoletani, ipotizzando che un'eruzione del supervulcano potesse essere più imminente di quanto immaginato.

A tranquillizzare la popolazione, però, ci ha pensato Giuseppe De Natale, il ricercatore dell'Ingv cha ha condotto lo studio, che a Facebook ha affidato un lungo sfogo, parlando di "inutile allarmismo", e dando la colpa di quest'enorme fraintendimento agli organi di stampa e all'incapacità dell'ambiente accademico di gestire la cosa.

L'informazione sul nostro lavoro pubblicato su Nature Communications sta prendendo una piega talmente allarmistica e senza senso da cadere ormai nel ridicolo. Questo perchè purtroppo il lavoro è stato pubblicato mentre io ero (e sono ancora) a Rotterdam per un Congresso, e dunque i media, in mia assenza, intervistano uno degli autori che, spero solo perchè impreparato a gestire l'informazione in un caso del genere, sta ‘tracimando' incontrollato. Sto leggendo ‘Perle' incredibilmente rare: come ‘le MIGLIAIA di chilometri cubi' di prodotti eruttivi che un'eruzione dei Campi Flegrei potrebbe generare (ndr: l'eruzione più forte, ossia l'Ignimbrite Campana di 39.000 anni fa, che neanche si sa se sia stata realmente emessa dai Campi Flegrei, è stimata al massimo in 300 chilometri cubi). Insomma, mi sembra di rivivere i tempi del ‘Campi Flegrei Deep Drilling Project', quando i giornali scrivevano che volevamo realizzare ‘un pericolosissimo tunnel tra i Campi Flegrei ed il Vesuvio'. Solo che adesso posso stare a guardare, dalla finestra senza grandi problemi personali, lo ‘SFASCIO' dell'informazione Italiana e di buona parte del nostro ambiente, che evidentemente non riesce a gestire l'informazione con la dovuta professionalità e cautela. Con ciò non voglio certo affermare di essere indifferente ad un problema serissimo, che penso stia angosciando senza motivo gran parte della popolazione flegrea. Purtroppo però, per l'esperienza maturata, so che quando parte una ‘Giostra mediatica' come questa è difficilissimo (se non impossibile) fermarla. Al mio ritorno (domani) proverò a riprendere in mano le redini della situazione ed a raccogliere i cocci, sperando di riuscirci. Incrociamo le dita!

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