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Fase 2 Covid-19 Campania: consegna a domicilio, ancora vietato l’asporto. Le differenze

Cibo da asporto vietato. Consegna a domicilio consentita. Ma quali sono le differenze? L’ordinanza della Regione Campania numero 37 del 22 aprile scorso ha sbloccato su tutto il territorio regionale il delivery, ossia le consegne a domicilio di cibo cucinato da pub, bar, gastronomie, ristoranti, pizzerie, gelaterie e pasticcerie, prenotato esclusivamente tramite telefono o online. È vietato invece l’asporto, cioè il ritiro del cibo da parte del cliente al locale, con multa fino a 3mila euro.
A cura di Pierluigi Frattasi
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Cibo da asporto vietato. Consegna a domicilio consentita. Ma quali sono le differenze? L'ordinanza della Regione Campania numero 37 del 22 aprile scorso ha sbloccato su tutto il territorio regionale il delivery, ossia le consegne a domicilio di cibo cucinato, per molte attività di ristorazione, tra le quali pub, bar, gastronomie, ristoranti, pizzerie, gelaterie e pasticcerie. Si tratta, quindi, di consegne a casa di prodotti, come pizze, panini, torte e dolci che vengono effettuate direttamente dal negozio, dopo essere state prenotate esclusivamente tramite telefono o online. È vietato invece l'asporto, cioè il ritiro del cibo da parte del cliente al locale. Non ci si può recare, insomma, in pizzeria per portare a casa la pizza o gli arancini. Ma bisogna ordinarla per telefono o online con cellulare, tablet o computer. L'ordinanza della Regione è molto chiara su questo punto, anche se in molti in questi giorni si interrogavano sulla differenza tra asporto e consegna a domicilio.

In Campania consegne a domicilio vietate dal 28 marzo

La Regione Campania, infatti, a differenza di altre, ha deciso di vietare le consegne a domicilio dei prodotti cucinati dal 28 marzo 2020, con l'ordinanza numero 25, che è stata poi confermata e prorogata dalla successiva ordinanza del 12 aprile, numero 32: “sono ulteriormente sospese – recita l'ordinanza – le attività e i servizi di ristorazione, fra cui pub, bar, gastronomie, ristoranti, pizzerie, gelaterie, pasticcerie, anche con riferimento alla consegna a domicilio”. Una misura più restrittiva, quindi, rispetto a quella del Governo nazionale, che invece ha consentito la consegna a domicilio in questi mesi. Questo divieto è stato annullato dalla Regione Campania con l'ordinanza numero 37 del 22 aprile scorso, che ha consentito a partire da lunedì prossimo 27 aprile 2020, la ripresa della consegna a domicilio. La nuova ordinanza, infatti, ammette “attività e servizi di ristorazione – fra cui pub, bar, gastronomie, ristoranti, pizzerie, gelaterie, pasticcerie – da svolgersi esclusivamente, quanto ai bar e alla pasticcerie, nella fascia mattutina, dalle ore 7,00 alle ore 14,00, gli altri nella fascia pomeridiana e serale, dalle ore 16,00 alle ore 22,00, e con obbligo di somministrazione attraverso la consegna a domicilio, con la sola modalità di prenotazione telefonica ovvero on line”.

Cosa si può fare e cosa non si può fare da lunedì 27 aprile

Alla luce di questo chiarimento, resta vietato, quindi, il servizio all'interno del locale, così come quello di asporto. Cosa non si può fare? Da lunedì, insomma, non si può andare al bar a prendere il caffè. Non si può andare in pasticceria per comprare un dolce. Non si può andare in pizzeria per ordinare una pizza, aspettare che sia pronta e portarsela a casa. Non si può andare in tutti questi locali e aspettare all'esterno la consegna del prodotto. Se si fanno queste cose, infatti, si incorre in una sanzione che va da 400 a 3mila euro. Mentre il negoziante rischia la chiusura dell'attività. Cosa si può fare? Si possono prenotare telefonicamente o online, invece, le consegne a domicilio di dolci, bevande, rustici, pizze, che saranno consegnate a casa da un operatore munito di guanti e mascherine, nel rispetto della distanza interpersonale di almeno 1 metro.

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