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Furbetti del cartellino, dopo Cardarelli la Regione pensa ai lettori di impronte in ospedale

Stefano Graziano, presidente della Commissione Sanità della Regione Campania, ha parlato del progetto di introdurre i lettori di impronte digitali agli ingressi degli ospedali, “per non vedere più casi come quelli del Cardarelli”: di pochi giorni fa gli avvisi di garanzia a 62 dipendenti dell’ospedale napoletano, accusati di assenteismo.
A cura di Nico Falco
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Negli ospedali napoletani potrebbero essere a breve sostituiti i marcatempo classici con quelli con lettore ottico di impronte digitali. La soluzione, già adottata da pochi anni al Cardarelli, era stata ventilata anche negli anni scorsi, incontrando però le dure opposizioni di alcuni sindacati, che avevano parlato di controllo troppo stretto sui dipendenti. Ora la questione ritorna sotto i riflettori dopo l'inchiesta che si è abbattuta proprio sul Cardarelli, per indagini relative a quando erano ancora in funzione i vecchi cartellini: 62 indagati per assenteismo, tra dipendenti amministrativi e personale sanitario.

"Stiamo provando ad introdurre le impronte digitali per gli ingressi, per non vedere più casi come quelli del Cardarelli – ha detto Stefano Graziano, presidente della Commissione Sanità della Regione Campania, in diretta durante la trasmissione Barba & Capelli di Radio Crc – dobbiamo premiare chi lavora e mandare a casa chi fa il furbo. La Campania ha la sanità commissariata per ragioni di deficit e da 5 anni abbiamo un pareggio di bilancio. C'era un problema di capacità di fare prevenzione, siamo risaliti in tutti gli standard. Ci sono 14mila persone in meno nella sanità, il blocco del turn over e quota cento portano a meno servizi. Al San Giovanni Bosco, dove è stata buttata fuori la camorra dall'ospedale, bisogna continuare a tenere gli occhi aperti".

Per Graziano si dovrebbe pensare anche a sistemi di controllo, come la videosorveglianza, all'interno delle ambulanze, come deterrente per le numerose aggressioni di cui sono vittime medici e infermieri durante gli interventi, e "bisogna dividere i presidi dal 118 e rafforzare l'organico delle forze dell'ordine, in particolare al Pronto Soccorso".

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