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Gamberetti morti a Ischia: “Non è colpa dell’inquinamento, ma contengono molto fluoro”

Il krill mediterraneo, ovvero questi micro-gamberetti morti sulla spiaggia di Ischia, non sono un alimento commestibile poiché contengono alte concentrazioni di fluoro. Il fenomeno non è imputabile ad un eventuale inquinamento delle acque né tanto meno è legato lo spiaggiamento del capodoglio dello scorso 24 dicembre 2018.
A cura di Redazione Napoli
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Lo spiaggiamento dei gamberetti trovati a migliaia ammassati sulla spiaggia dell'isola di Ischia? Non è colpa dell'inquinamento. La Guardia Costiera di Ischia e la stazione zoologica marina Anton Dohrn con una nota spiegano che "appare improbabile, infatti, tale ipotesi in quanto non è stato rilevato un analogo spiaggiamento per altri organismi sensibili".

Si tratta – continuano Guardia Costiera e zoologi – di un "fenomeno anomalo ed episodico, dovuto a particolari condizioni di corrente ascensionale capaci di catapultare sulla riva tali crostacei". Una costa è certa questo krill del Mediterraneo non è commestibile perché contenente alte concentrazioni di fluoro.

In aggiunta, le prime analisi condotte dai ricercatori della Stazione Dohrn, hanno permesso di identificare con certezza che si tratta di crostacei
adulti, di circa 5 cm, appartenenti alla specie Meganyctiphane norvegica, meglio conosciuta come il krill del Mediterraneo, che solitamente formano grossi banchi durante il loro ciclo riproduttivo. Questi organismi sono tipici di ambienti profondi e sciamano nuotando lungo la colonna d’acqua, raggiungendo di notte gli strati più superficiali per alimentarsi. I ricercatori non ravvisano nessun legame con lo spiaggiamento del capodoglio dello scorso 24 dicembre 2018, né con altri fenomeni verificatisi a Napoli nei giorni scorsi.

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