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Giugliano, incendio in una fabbrica di bomboniere, nube tossica sulla città

Un incendio di vaste dimensioni è divampato nella notte del 14 febbraio nel deposito di una fabbrica di bomboniere a Giugliano (Napoli). Sul posto i Vigili del Fuoco con cinque autobotti per spegnere le fiamme. Il rogo ha causato una nube di fumo tossico che ha coperto il comune ed è arrivato anche nei comuni vicini di Melito, Villaricca e Mugnano.
A cura di Nico Falco
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Immagine di repertorio
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Un grosso incendio è divampato nella notte del 14 febbraio in una fabbrica di bomboniere di Giugliano, in provincia di Napoli. Le cause non sono state ancora accertate, per diverse ore i Vigili del Fuoco sono stati al lavoro per spegnere le fiamme mentre tutta la zona veniva coperta da una nube di fumo tossica, con aria irrespirabile. Il rogo è scoppiato intorno all'una; la colonna di fumo, che era visibile da diversi chilometri, ha invaso anche le abitazioni dei residenti, che si sono svegliati di soprassalto per l'aria irrespirabile.

Sul posto sono arrivati in forze i Vigili del Fuoco, che hanno lavorato per tutta la notte per contenere le fiamme e infine spegnere l'incendio; la centrale operativa ha dirottato in vico Gelso diverse squadre e cinque autobotti. Secondo le ricostruzioni il fuoco, originatosi all'interno dello stabile, si sarebbe rapidamente propagato invadendo i locali, presumibilmente alimentato dai materiali plastici e dai solventi chimici e dalle vernici che si trovavano nella fabbrica. Il fumo, spinto dal vento, è arrivato anche nei territori dei vicini comuni di Melito, Villaricca, Mugnano e Sant'Antimo.

La notte precedente un altro incendio di grandi dimensioni c'era stato ad Acerra, nei pressi del termovalorizzatore, all'interno di un deposito di scarti ferrosi nel cosiddetto "polo dei rifiuti", dove vengono smaltiti rifiuti provenienti da numerose aziende della Campania e anche da fuori regione; anche in quel caso i Vigili del Fuoco avevano dovuto lavorare per tutta la notte e fino al giorno inoltrato per spegnere definitivamente le fiamme, gli attivisti avevano diffuso un video ripreso con un drone per documentare la vastità del rogo.

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