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Vigilante ucciso a Piscinola: news sulle indagini

Orribile aggressione alla metro di Piscinola: spaccato il cranio di un vigilantes

Un vigilante aggredito alla stazione Piscinola della linea 1 del metrò Anm. Ora è ricoverato in gravi condizioni all’ospedale Cardarelli, sottoposto ad un delicato intervento chirurgico alla testa. Inquirenti al lavoro sulle immagini della videosorveglianza per chiarire i motivi e l’identità degli aggressori.
A cura di Enrico Tata
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Un uomo di 51 anni, in servizio come guardia giurata alla stazione Piscinola della Metropolitana di Napoli, è stato aggredito nella notte. L'uomo è ora ricoverato in gravi condizioni all'ospedale Cardarelli. All'alba è stato trovato riverso a terra proprio davanti l'ingresso della stazione. Presentava un grave trauma cranico, segno evidente di un'aggressione. Secondo i colleghi dell'uomo, il 51enne stava facendo un'ispezione all'interno della stazione quando, improvvisamente, è stato aggredito alle spalle e colpito alla testa. Il vigilante è stato soccorso dai volontari del 118 e accompagnato d'urgenza al pronto soccorso con l'ambulanza. Le sue condizioni di salute sono apparse subito gravi e probabilmente è stato operato una volta arrivato in ospedale. Le indagini sulla vicenda sono ancora in corso. Per ora i responsabili e i motivi dell'aggressione restano ignoti.

Ciro Maglione, Amministratore Unico Anm condanna la feroce aggressione di questa notte subita dal vigilantes in servizio di ronda alla stazione di Piscinola. "Esprimo piena solidarietà – afferma – al lavoratore ma soprattutto vicinanza alla famiglia in queste ore di apprensione per le sue condizioni. I nostri tecnici stanno lavorando per fornire le immagini delle telecamere di videosorveglianza alle autorità di pubblica sicurezza e siamo fiduciosi che servano a identificare così come in tanti altri casi l'aggressore. Mentre le indagini sono in corso l'amministratore Maglione sta raggiungendo l'ospedale Cardarelli per seguire da vicino gli esiti dell' operazione cui è sottoposta la vittima da più di due ore.

"Lo Stato è assente sulla categoria e siamo solo carne da macello  veniamo ammazzati sia burocraticamente per un rinnovo quanto ammazzati dalla criminalità, ma nessuno prende le giuste posizioni. lo come presidente e Noi tutti dell'associazione nazionale guardie particolari giurate siamo vicino al collega e alla famiglia", scrive il presidente nazionale dell'Associazione Guardie Particolari Giurate (Agpg) Giuseppe Alviti.

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