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Ha 71 anni e vuole rintracciare la famiglia d’origine: “Voglio conoscerla prima di morire”

La signora Mara Panariello, nata nella città di Avellino, ha 71 anni e un desiderio che coltiva ormai da più di venti anni: ritrovare le sue origini. Nata il 31 Maggio del 1947, fu abbandonata e adottata dopo pochi mesi.
A cura di Gaia Bozza
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"Questa è l'unica foto che conservo di quando ero piccola": gesti veloci, occhi vispi nonostante l'età che avanza, la signora Mara Panariello ci accoglie in casa, in provincia di Napoli, e cerca rapidamente tra le foto proprio quell'unica che appartiene alla sua infanzia. Una infanzia vissuta serenamente, ma segnata da un abbandono, appena nata: per questo non ha mai conosciuto la sua famiglia di origine. Ha 71 anni e un desiderio che coltiva ormai da più di venti anni: ritrovare le sue origini. Nata ad Avellino il 31 Maggio del 1947, secondo i documenti in via Fratelli Urciuoli 2, fu adottata dopo pochi mesi. Oggi racconta la sua storia e fa un appello a chi possa aiutarla a ritrovare la sua famiglia.

"Io non ho mai conosciuto mia madre, venti anni fa andai anche al Comune, presi i documenti e c'era anche il nome dell'ostetrica, Grazia Romeo. Le telefonai e le chiesi di aiutarmi, ma non lo fece. Mi rispose esortandomi a essere contenta per essere viva, mentre avrei potuto non esserlo, se fossi stata abbandonata in strada, o in un cassonetto".

Ma la signora Panariello non si arrese e arrivò a un medico, molto conosciuto ad Avellino, che prese a cuore la storia e arrivò a delle informazioni: le disse che, probabilmente, era stata partorita da una donna che faceva parte di una famiglia importante della città, e che forse suo padre naturale era tedesco. Secondo il racconto della signora Mara, disse inoltre di non poter spingersi oltre e che, se avesse voluto, avrebbe potuto continuare lei la ricerca tra le famiglie importanti di Avellino: "Ma ebbi paura, all'epoca, mi sentii intimorita, pensai che magari potessero pensare che volessi qualcosa da loro. Ma io non volevo e non voglio niente da loro".

Questi elementi sono pochi, ma non sono nulla, quanto meno per fare un appello: "La mia famiglia adottiva mi raccontò che non ero in una casa famiglia ma nascosta nella stalla di una casa colonica, e mi tenevano lì. Dopo tanti anni, arrivata ormai alla mia età, vorrei tanto conoscere da dove vengo, è un desiderio che ho. Non desidero altro: i miei genitori adottivi mi hanno cresciuta con amore e li ringrazio, oggi ho una famiglia bellissima, dei figli e nipoti, un marito, vivo bene e non ci sono motivi economici alla base di questa mia spinta. Per questo – conclude con un accorato appello – chiedo a chiunque possa avere qualche informazione o essere a conoscenza di qualche dettaglio, chiunque possa avere familiarità con l'indirizzo indicato o con la storia raccontata, di mettersi in contatto con me o con la redazione di Fanpage.it e aiutarmi a incontrare la mia famiglia di origine".

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