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I rom di Giugliano caso internazionale. La corte di Strasburgo: “L’Italia dia loro una casa”

La Corte europea dei diritti umani interviene sullo sgombero dei rom a Ponte Riccio, Giugliano. E chiede al governo italiano di farsi carico dei minori e dei loro genitori che ora vivono senza un tetto sulla testa. Per questa gente Strasburgo ha chiesto a Palazzo Chigi che assicuri un’alloggio temporaneo.
A cura di Redazione Napoli
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I Rom sgomberati a Ponte Riccio, frazione del popoloso comune di Giugliano in Campania, a Napoli, devono avere una sistemazione alternativa. Se non tutti, sicuramente devono averla i 10 bambini coi loro genitori che ora vivono senza un tetto sulla testa e della vicenda si deve far carico il governo italiano. A sancirlo, con una misura urgente, è la Corte europea dei diritti umani, quella che viene definita "Corte di Strasburgo". La Corte dei diritti umani, con una misura urgente, ha chiesto al governo italiano di "assicurare" un'alloggio temporaneo a 10 bambini e ai loro genitori sgomberati. La misura è arrivata dopo la mobilitazione di tre cittadini bosniaci di etnia Rom – e dei loro figli – che si sono rivolti alla stessa Corte il 16 maggio scorso.

Lo sgombero dei rom a Giugliano

Lo scorso 10 maggio le forze dell'ordine, su disposizione del sindaco di Giugliano Antonio Poziello hanno sgomberato il campo rom di Giugliano all'interno dell'ex fabbrica di fuochi artificiali. Motivo: le precarie condizioni igienico-sanitarie in cui versava l'area. Circa 400 le persone rimaste senza un riferimento e un tetto sulla testa; nei giorni scorsi parlamentari e attivisti in un appello pubblico hanno chiesto "che almeno vengano fornite tende e bagni chimici" e comunque che vengano attivate "soluzioni alloggiative adeguate e dignitose per tutte le persone garantendo i servizi base e il ripristino della frequentazione scolastica per i minori".

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