Il concerto di Paul McCartney in piazza del Plebiscito rinviato al 2021 causa Covid19
“Il concerto di Paul McCarteney a piazza del Plebiscito a Napoli rinviato al 2021”. Lo annuncia il sindaco Luigi de Magistris, che stamattina è intervenuto ai microfoni di "24 Mattino" su Radio24. “Nel 2020 – ha spiegato il primo cittadino – ci possiamo scordare il turismo internazionale. Dobbiamo programmare per il 2021, perché l'Italia è un Paese turistico”. Il mega-show con l'ex Beatles era stato annunciato a novembre dello scorso anno ed era programmato per il 10 giugno prossimo. Il Comune di Napoli aveva subito avviato i preparativi per ottenere tutte le autorizzazioni necessarie, visto che piazza del Plebiscito è vincolata dalla Soprintendenza dal 2013. Subito erano state vendute le prime decine di migliaia di biglietti. Purtroppo, a causa delle norme anti-contagio per il Coronavirus il concerto non si potrà tenere quest'anno. Ma, come annunciato dall'ex pm, sarà rinviato al prossimo, Superato anche il problema dell'ingombro del cantiere della Linea 6 che si trova al momento fermo all'interno dell'emiciclo della piazza, a ridosso della basilica di San Francesco di Paola. Perché i lavori per il 2021 dovrebbero essere terminati.
Il sindaco: "Faremo cineforum e drive in"
"Noi ci stiamo organizzando in questo modo – spiega il sindaco Luigi de Magistris – chiaramente non si potranno fare i concerti, noi avevamo Paul McCartney in piazza Plebiscito il 10 giugno e l'abbiamo rinviato al 2021, però si possono fare dal cineforum al drive in, agli spettacoli, alla cultura, ai concerti, se ne possono fare di più disseminati in tutti i quartieri della città dal centro alla periferia, con dei limiti ovviamente di posti, con distanziamento, con sedie messe distanti. Napoli poi ha spazi grandi". De Magistris ha spiegato che "utilizzeremo molto i servizi sociali e di educativa territoriale, per stare vicino a bambini e agli anziani questa estate, perché è presumibile che molti napoletani non potranno andare in villeggiatura per molti motivi. Pensiamo anche, qualora si possa andare in spiaggia, all'utilizzo migliore delle nostre spiagge, anche quelle libere: non è giusto far lavorare solo i lidi a pagamento, perché se è mare, dev'essere mare per tutti".