La pagina del documento – un atto pubblico – non è più sul sito del Comune di Napoli ma è individuabile attraverso la ‘memoria' del web. Di cosa parliamo? Del "Permesso di costruire per un intervento di ristrutturazione edilizia" firmato dal Servizio sportello unico edilizia privata dell'Ente con Disposizione dirigenziale n. 297 del 9 marzo 2018. Costruire dove? Cosa? L'immobile è quello di via Chiatamone 65 e non è un palazzo qualunque. È dal 1962 la sede del quotidiano Il Mattino di Napoli.
Parliamo di una bella struttura di inizio Novecento (progetto di Vincenzo Compagnone e Michele Fontana, realizzato tra 1905 e 1907) nata come galleria urbana sulla scia delle gallerie ottocentesche Umberto I e Principe di Napoli e originariamente destinato ad attività di spettacolo, poi rilevato dal Banco di Napoli nel 1955. «L’immobile rientra – si legge nell'atto comunale – nel perimetro delle aree di interesse archeologico» ed è sottoposto a disposizioni particolari in quanto «ricadente nel perimetro delle zone vincolate».
L'attuale proprietà, che fa riferimento all'imprenditore edile e editore Francesco Gaetano Caltagirone, proprietario de Il Mattino, ha presentato un piano che prevede un intervento di «ristrutturazione edilizia del piano terra ed ammezzato (attualmente ad uso produttivo) in un'unità immobiliare adibita a commercio al minuto e contestuale realizzazione di autorimessa pertinenziale al piano interrato a servizio dell’attività commerciale. Il piano terra, oltre agli spazi vendita, conterrà anche un deposito per stoccaggio e riserva del materiale oggetto di vendita. Il piano ammezzato verrà ampliato con strutture d’acciaio alfine di consentire lo sbarco dalla scala e dall’ascensore e migliorare la funzionalità degli spazi». Dunque: garage e supermercato al Chiatamone. Nel piano spedito al Comune viene stabilito che «I piani superiori dell’edificio (1°, 2° e 3°) destinati alle attività di redazione ed organizzazione gestionale del quotidiano Il Mattino saranno stralciati dalla parte commerciale oggetto d’intervento. Detto intervento, comporta anche il frazionamento della porzione oggetto d’intervento dal complesso dell’edificio». È da qualche mese che si sa del trasferimento della redazione – che ha generato numerosi malcontenti tra i giornalisti interessati – al Centro Direzionale, Torre Francesco, di proprietà dei Caltagirone, lì dove dove era in fitto anche la sede dell’Agcom. Il gruppo proprietario del palazzo ha versato gli oneri concessori per i lavori in via Chiatamone 65: 113mila euro. Il trasferimento avverrà con un nuovo direttore al timone del quotidiano: è notizia del 1 giugno della sostituzione di Alessandro Barbano con il suo vice, Federico Monga.