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Il documentario dello studente Erasmus ‘riabilita’ i Quartieri Spagnoli

Nel documentario realizzato da Xavi Bosch, studente 22enne originario di Minorca, per la sua tesi, tutta la complessità e la bellezza del quartiere “difficile” di Napoli. Quartiere che dalla telecamera del laureando spagnolo, appare molto, molto diverso dagli stereotipi.
A cura di Angela Marino
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Sarà l'istintiva simpatia per un quartiere che conserva, almeno nel nome, la traccia della impronta di una cultura condivisa. Sarà perché rovesciare i pregiudizi è sempre una sfida interessante. Sarà perché tra i bassi, e i vicoli che si arrampicano si sente il dolcissimo dialetto napoletano che tanto somiglia alla lingua spagnola, dalla quale ha saccheggiato tante parole. Sarà per tutti questi motivi che Xavi Bosch, studente 22enne originario di Minorca, ha voluto scrivere la sua tesi di laurea in giornalismo sui 9 mesi vissuti ai Quartieri Spagnoli di Napoli. "Dietro i pregiudizi" è il titolo che chiarisce senza alcun margine di dubbio, la prospettiva adottata dal laureando Scienze della Comunicazione al Suor Orsola Benincasa, a Napoli con l’Erasmus.

Proprio nel quartiere "difficile" per eccellenza, di Napoli, dove la camorra ha i suoi gangli; dove ancora si staccano uno dietro l'altro i famosi "bassi"; dove, a pochi, pochissimi passi dai negozi patinati di via Toledo è ancora degrado, proprio lì Xavi ha vissuto uno dei periodi più intensi della sua vita. E lo ha raccontato in un docufilm. Il video inizia con le raccomandazioni dell'ufficio turismo a piazza del Gesù, di non varcare la soglia dei quartieri perché non è sicuro. Eppure dietro quella soglia ci sono bellezze artistiche, naturali e soprattuto "umane" che varrebbero da sole il soggiorno a Napoli. Le descrivono i gestori di Nennella, intervistati dallo studente-regista, che raccontano come nel quartiere la vita si consumi ancora seduti intorno alla tavola. Lo sanno bene i titolari dello storico ristorante, che dell'esperienza dello stare a tavola con tutti i vezzi e le tradizioni della napoletanità ne hanno fatto un business, tanto che il loro è il locale preferito non solo dai residenti, ma anche dai professionisti della Napoli bene, per non parlare dei vip, che osannano il locale sui social network. E non lontano dal ristorante reso popolare dalla sua intramontabile pasta e patate con la provola, vive la realtà artistica e culturale della galleria Toledo, che, racconta alla telecamera dello studente la direttrice del teatro Laura Angiulli, non avrebbe potuto sopravvivere con la sua identità se non nel cuore della Napoli dei viceré sagnoli.

Il quadro che traccia la telecamera del giovane laureando è ben lontano dalla cartolina. Dietro i pregiudizi, ma anche dietro la bellezza struggente del panorama che si gode dall'alto dei palazzi dei Quartieri, c'è la complessità di un popolo che continua a vivere con le sue molteplici identità in un sistema chiuso, che non è "il sistema" (quello della camorra) ma un universo anarchico, vivissimo, intensamente umano che finisce con il perimetro dei Quartieri.

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