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Il PalArgento tra passato di gloria e presente di degrado: spreco da 9 milioni di euro

Dopo aver ospitato concerti, tornei di tennis e boxe leggendari e persino emergenze socio-sanitarie, il Palazzetto dello Sport “Mario Argento” di Napoli, dopo la chiusura nel 1998 per lavori di messa in sicurezza antisismica, versa nel più totale degrado. Svanita anche la speranza di approfittare delle Universiadi 2019 per portarlo di nuovo in vita: “Non è previsto alcun finanziamento”.
A cura di Ida Artiaco
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C'era un volta il Palazzetto dello Sport "Mario Argento" di Napoli. Il suo passato è glorioso: ci hanno suonato i Genesis nel 1974 e Antonello Venditti nel 1990, si sono disputate sfide di tennis al cardiopalma tra Lendl e McEnroe e i memorabili match di boxe internazionali quando sul ring c'era Patrizio Oliva. Il suo presente, invece, così come il suo futuro, è avvolto nel più assoluto degrado, e le immagini realizzate dalle telecamere di Fanpage.it ne sono una conferma. La struttura, costruita nel cuore del quartiere Fuorigrotta di Napoli nel 1963 in occasione dei Giochi del Mediterraneo di quell'anno, ha vissuto alterne vicende. Dopo i fasti iniziali, cominciati con l'inaugurazione in occasione della partita di pallacanestro tra Italia e Siria, è stata uno dei fiori all'occhiello della città partenopea, ospitando concerti di artisti internazionali, tornei di sport e altri eventi. Ha persino assolto compiti istituzionali, perché spesso è stato utilizzato come deposito di schede elettorali; e socio-sanitari, basti pensare che qui avvennero le maxivaccinazioni durante l’epidemia del colera del 1973.

Insomma, un luogo fondamentale per la vita della città. Poi, dal 1998 ne è cominciato il declino. Chiuso per lavori di adeguamento alle norme antisismiche, non ha mai più riaperto i battenti. Era il 6 giugno di 20 anni fa. Dopo un primo finanziamento, per un totale di 9 milioni di euro, la normativa in questione fu modificata in seguito al terremoto del Molise del 2002, e questo comportò l'immobilizzazione di qualsiasi tipo di intervento. Poco dopo, le ruspe rasero al suolo tutto l'edificio, lasciando soltanto le tribune laterali, che avrebbero dovuto contenere circa ottomila persone. Ma anche in questo caso la situazione rimase la stessa e ad oggi il PalArgento sembra irrecuperabile a causa del totale stato di abbandono in cui versa dal 2005, ricoperto da erbacce e immondizia e spesso rifugio di tossicomani, nonostante le numerose proteste che si sono susseguite negli anni da parte dei residenti della zona, stanchi di quello che è stato ribattezzato il "rottame d'argento".

Poi, nel 2016 sulla questione relativa al destino del palazzetto è intervenuto anche il sindaco di Napoli, Luigi De Magistris, il quale aveva lanciato una proposta: "Cogliendo l'occasione delle Universiadi siamo pronti a lanciare il progetto di ricostruzione del Palazzetto dello sport Mario Argento". Ma anche questa volta per la struttura arriva un nulla di fatto: a gennaio del 2018 viene reso noto che è stata esclusa dai finanziamenti in vista della manifestazione internazionale, dato che tutta la decima municipalità ne è stata lasciata fuori. "Oltre al danno la beffa – aveva commentato  la consigliera dei verdi Laura Caccavale –. Abbiamo saputo che  l’amministrazione centrale finanzierà 1,380 milioni di euro per gli impianti sportivi destinati alla sesta, settima e ottava Municipalità, alla decima niente". Nelle ultime ore pare, infine, che persino le Universiadi, la manifestazione sportiva multidisciplinare rivolta ad atleti universitari provenienti da oltre 170 paesi del mondo in programma nel 2019, siano a rischio, anche e soprattutto per mancanza di impianti. Secondo il prefetto Luisa Latella, entro il prossimo 30 aprile dovrebbero partire i bandi di gara per la ristrutturazione di 63 strutture sportive in 24 comuni della Campania. Tra questi, però, non compare il PalArgento.

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