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Imu, il Comune di Napoli batte cassa: 20mila diffide per 30 milioni

Il Municipio batte cassa sui morosi che non hanno pagato gli avvisi di accertamento inviati nel 2017. Sarà l’Agenzia delle Entrate-Riscossioni a incassare con le iscrizioni a ruolo. Tra le città dove saranno inviati più avvisi, dopo Napoli, Roma e Caserta, Ma c’è il rischio prescrizione: in arrivo una valanga di diffide.
A cura di Pierluigi Frattasi
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Il Comune di Napoli, a corto di soldi, stringe la morsa su evasori e morosi. In arrivo oltre 21mila cartelle esattoriali per gli arretrati dell'Imu (l'Imposta Municipale Propria che grava sulla casa), per gli anni 2012-2015. Obiettivo: incassare oltre 28 milioni di euro, nel giro dei prossimi 10 mesi. Si tratta di avvisi di accertamento che Palazzo San Giacomo aveva emesso due anni fa, nell'ambito della lotta all'evasione. Di questi, circa 7 milioni e mezzo di euro relativi all'evasione dell'Imu, altri 20,6 milioni per rettifiche, di cui 4 milioni di sanzioni e 2 milioni di interessi. Ma che, sebbene notificate correttamente ai contribuenti, non sono state pagate e adesso finiranno nelle mani dell'Agenzia Entrate-Riscossioni, sottoforma di iscrizioni a ruolo, ossia di cartelle esattoriali da saldare entro 2 mesi.

Valanga di avvisi anche fuori città: a Roma 600 richieste per 9 milioni di euro

La legge, infatti, prevede che se il cittadino moroso non onora l'avviso di accertamento, il Comune può avvalersi della riscossione coatta per il tramite dell'Agenzia. Il grosso dei morosi, ovviamente si trova a Napoli città: oltre 17mila cartelle per l'Imu per un valore di oltre 15,2 milioni di euro. Ma non mancano anche altri Comuni dove saranno inviate le richieste di pagamento. Per quanto riguarda le rettifiche dell'Imu da saldare, ad esempio, il Comune di Napoli invierà a Roma oltre 550 avvisi, per 4 milioni di euro. A Caserta, invece, le iscrizioni a ruolo saranno 486, per 180mila euro. Roma è in cima alla lista anche per il recupero dell'evasione: ben 5,2 milioni su 7,5, di cui 2,8 milioni di sanzioni e 437mila euro di interessi. Subito dietro si piazza Napoli, con 650 avvisi per 2 milioni di euro. Palazzo San Giacomo, ad ogni modo, ha tempo fino al 25 novembre per comunicare all'Agenzia delle Entrate-Riscossione tutti i ruoli esecutivi da riscuotere.

Tempi lunghi per la riscossione, rischio prescrizione

Tutto pronto per incassare, allora? Non proprio. Perché una massa così imponente di cartelle esattoriali richiede tempo per poter essere inoltrata a quasi 21mila famiglie. In una nota del 3 ottobre al Comune di Napoli, infatti, l'Agenzia delle Entrate Riscossioni ha comunicato al Municipio che intende avvalersi del termine dei 9 mesi, concesso dalla legge, per la notifica delle cartelle di pagamento, proprio in considerazione del gran numero di iscrizioni a ruolo. Per evitare che nel frattempo molte delle cartelle possano andare in prescrizione, visto che gli arretrati in alcuni casi risalgono addirittura al 2012, il Comune nei prossimi mesi potrebbe inviare ai contribuenti delle lettere di diffida, in modo da interrompere i termini della prescrizione. In caso contrario, infatti, potrebbero scattare contenziosi e ricorsi da parte dei debitori.

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