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Incendio campo rom di Scampia, l’allarme dell’Arpa: “Aria avvelenata, superati i limiti”

L’allarme dell’Agenzia regionale per la protezione ambientale, che ha monitorato la qualità dell’aria in seguito al rogo dello scorso 27 agosto: “Polveri sottili quattro volte superiori alla norma”.
A cura di Ida Artiaco
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Polveri sottili quattro volte superiori ai limiti imposti dalla legge. È letteralmente avvelenata l'aria nella periferia Est di Napoli dopo lo scoppio dell'incendio nel campo rom di Scampia e nel vicino sito di trasferenza dell'Asia dello scorso 27 agosto. L'allarme è stato lanciato dall'Arpa Campania, che ha monitorato la qualità dell'atmosfera. I risultati dell'indagine condotta dall'Agenzia regionale per la protezione ambientale, si legge in una nota, sono stati comunicati a Regione, Prefettura, Comune di Napoli, Città metropolitana, ASL e ASIA dal commissario straordinario dell'Arpac Luigi Stefano Sorvino.

Le rilevazioni mostrano concentrazioni considerevoli dei principali inquinanti gassosi correlati ai roghi, quali ossidi di azoto, benzene, toluene, cilene e PM10. In particolare, è sottolineato, il 30 agosto, le concentrazioni mostrano un trend in aumento a partire dalle 21 con picchi di NO2 fino a 107 microgrammi per metro cubo e di benzene fino a 22 microgrammi per metro cubo. Quella della contaminazione dell'aria è l'ultima di una serie di conseguenze negative dell'incendio scoppiato a Scampia. Oltre al campo rom distrutto, che ha costretto i circa 700 "residenti" all'evacuazione, anche l'Asia ha avuto la sua gatta da pelare, con ben ventitré automezzi che hanno subito danni importanti nella piazzola di sosta a ridosso del campo di via Cupa Perillo, anch'essa colpita dalle fiamme.

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