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Incendio di ecoballe e plastica in zona Pascarola, Caivano: fumo e fiamme, 2 intossicati

Grosso incendio di ecoballe con materiale plastico in località Pascarola a Caivano in una piattaforma per il riciclo dell’azienda Di Gennaro: la colonna di fumo nero e denso si vede a parecchie centinaia di metri di distanza. Sul posto vigili del fuoco e forze dell’ordine, si ipotizzano seri danni ambientali. L’incendio somiglia molto a quello alla piazzola di stoccaggio di San Vitaliano, avvenuto giorni fa.
A cura di Cir. Pel.
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L'incendio divampato nell'azienda di rifiuti a Pascarola, comune di Caivano (Napoli)
L'incendio divampato nell'azienda di rifiuti a Pascarola, comune di Caivano (Napoli)

L'incendio di Pascarola (Caivano) nella foto pubblicata dal sindaco di Marcianise VelardiUn grosso incendio si è sviluppato poco dopo mezzogiorno nell'area industriale a Nord di Napoli in località Pascarola, comune di Caivano. Si tratta di una piattaforma di riciclo plastica e altri materiali di proprietà dell'azienda Di Gennaro. In fiamme soprattutto materiale plastico vista la grossa e l'intensa colonna di fumo nero che si sta sprigionando nell'aria. Ci sono due intossicati per i quali è stato necessario l'intervento di una ambulanza. Sul posto Vigili del Fuoco, guardie ambientali, i carabinieri del Noe, Nucleo operativo ecologico e anche l'Esercito. Allertata anche l'Arpac, l'azienda regionale di protezione ambientale, per stabilire quale siano i danni per aria e suolo. Qualche giorno fa in zona San Vitaliano ci fu un analogo rogo, in uno stoccaggio di ecoballe.

La colonna di fumo, come testimoniano foto scattate dall'alto è visibile anche da molto lontano. Secondo quanto apprende Fanpage.it sul luogo si è incendiato il piazzale si stanno spostando le balle di materiale per evitare il propagarsi del rogo per impedire che le fiamme si espandano anche al piazzale. Ci sono grossi problemi anche nelle operazioni di spegnimento, molto caotiche. Ci vorranno, secondo quanto si apprende in loco «almeno due giorni» per chiudere definitivamente l'operazione di spegnimento. "Arpac – si legge in una nota – con tecnici e mezzi è prontamente intervenuta per stabilire quale siano i danni, nell'incendio che si è verificato, intorno alle 13 di oggi, in un deposito della ditta di recupero rifiuti "Di Gennaro Spa" di Caivano, nella zona industriale di Pascarola. In fiamme numerose ecoballe, derivanti dalla raccolta differenziata dei comuni che affidano lo smaltimento di tali frazioni alla società dell'hinterland a nord di Napoli".

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Durissima la reprimenda di Antonello Velardi, sindaco di Marcianise e giornalista che da cronista spiega i fatti e traccia un quadro: "È scoppiato un gravissimo incendio a Caivano, ai confini con Marcianise. È andato a fuoco un impianto per lo stoccaggio di rifiuti. È una bomba ecologica. Le fiamme stanno crescendo. È da mezz'ora che la situazione è diventata più drammatica. Qui sotto potete vedere le prime immagini dall'interno dell'impianto. Si tratta di un'azienda del gruppo De Gennaro, sul posto ci sono numerose squadre dei vigili del fuoco. La situazione è monitorata anche dalla Sma. A coloro che stanno operando sul posto la nostra massima solidarietà: sono degli eroi". "Spero che le autorità ci facciano sapere qualcosa anziché andare a pranzo a quest'ora. Temo però che stiano a pranzo. Sono sempre più convinto – conclude Velardi – che bisogna chiudere tutti questi impianti per lo stoccaggio dei rifiuti: sono bombe ecologiche!".

"Ho allertato l'assessore regionale all'ambiente Fulvio Bonavitacola e l'Arpac – dichiara il consigliere regionale dei Verdi Francesco Emilio Borrelli – che si è già recata sul posto. Il rischio è di un nuovo disastro ambientale è altissima e anche la possibilità che si tratti di un incendio di natura dolosa. Per questo chiediamo subito alla magistratura di intervenire per capire cosa può aver generato un simili rogo che ha generato una colonna di fumo altissimo e nero che rende l’aria irrespirabile a distanza di chilometri. Si tratta di una nuova tragedia ambientale che segue a poca distanza quella di San Vitaliano e che pone domande inquietanti sui sistemi di sicurezza di questi impianti che lavorano i rifiuti".

Incendio a Caivano, allertato ministro Costa

La parlamentare del Movimento 5 Stelle Conny Giordano ha postato sui social network la foto del rogo nell'area nord di Napoli. "Mentre sono a Roma – scrive la parlamentare di Frattamaggiore, comune vicino a Caivano – mi arrivano foto della mia terra. Di nuovo un rogo, di nuovo inquinamento, di nuovo morte. Questa è una foto scattata dal balcone di casa mia, una nube nera spaventosa avanza sempre di più spargendo veleno su tutta la periferia napoletana. Immagino le porte di casa che si chiudono e la disperazione della mia famiglia, della mia gente. Il rogo pare essere partito da una fabbrica di plastica e carta in località Pascarola a Caivano. Ho allertato personalmente il Ministero dell'Ambiente e sono certa che il ministro Sergio Costa e il sottosegretario Salvatore Micillo, lavoreranno alacremente per comprendere dinamica e responsabilità di questo ennesimo disastro ambientale a danno della nostra terra. Non è giusto, non è più possibile continuare a vivere così".

Legambiente: rogo doloso?

"Un incendio è un incendio, due incendi sono una coincidenza, ma tre incendi fanno una prova. C'è puzza di bruciato dietro l'escalation di incendi sospetti che nell'ultima settimana stanno colpendo impianti di gestione e stoccaggio dei rifiuti in Campania. È evidente che qualcosa non torna, da tempo guardiamo con crescente preoccupazione questa strana suscettibilità al fuoco che colpisce le imprese che lavorano nel settore dei rifiuti nella nostra regione". Cosi' in una nota stampa Stefano Ciafani e Mariateresa Imparato, rispettivamente presidente nazionale e regionale di Legambiente commentano il vasto incendio che ha colpito i capannoni della "Di Gennaro Spa" nel napoletano. "È necessario – sottolineano – uno sforzo ulteriore da parte dell'autorità giudiziaria e di controllo per comprendere se esiste un filo conduttore tra tutti questi casi che sta scatenando una nuova guerra dei rifiuti. Ora è importante dare in tempi brevi risposte certe e rassicurazioni per la salute dei cittadini dei territori coinvolti dalla nube. Un capannone che prende fuoco, lascia tappeti di cenere e rifiuti non più riciclabili e le acque utilizzate per lo spegnimento contaminano terreni e falde acquifere, causando un inquinamento che dovrà essere bonificato".

L'incendio di Caivano (Foto Giorgio Amico, coordinamento comitati Fuochi)
L'incendio di Caivano (Foto Giorgio Amico, coordinamento comitati Fuochi)
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