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L’amichetta di Fortuna Loffredo: “Se andavo con Chicca uccideva anche me”

Dalle carte dell’ordinanza del gip sulla morte di Fortuna Loffredo spunta una conversazione tra l’amichetta del cuore – che ha fatto arrestare il presunto assassino della bambina – e sua madre: “Se andavo con Chicca mi uccideva pure a me, meno male che non sono andata”.
A cura di Francesco Loiacono
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Se il presunto assassino di Fortuna Loffredo è stato arrestato lo si deve anche a un'amichetta della bambina di 6 anni uccisa il 24 giugno del 2014 nel complesso residenziale popolare Parco Verde di Caivano, vicino Napoli. Ma proprio la ragazzina – ora undicenne – che con la sua testimonianza ha inchiodato Raimondo Caputo avrebbe potuto fare la stessa fine dell'amica. Lo rivela la stessa bambina, la figlia più grande della compagna di Caputo, in una intercettazione ambientale che risale al 21 agosto del 2014, quasi due mesi dopo la morte di Fortuna, Chicca per tutti gli amici: "Se andavo con Chicca…mi uccideva pure a me…meno male che non sono andata ma' (mamma)… meno male…". Così la ragazzina che abitava al Parco Verde dice alla madre, Marianna Fabozzi – in carcere per non aver denunciato gli abusi – secondo quanto riporta un'ordinanza del giudice per le indagini preliminari del tribunale di Napoli Nord.

L'amichetta di Fortuna doveva lavare il pavimento

A impedire che l'amichetta seguisse Fortuna è stata una faccenda di casa da sbrigare: quando la piccola Fortuna Loffredo andò a chiederle di giocare con lei, infatti, l'amichetta doveva terminare di pulire il pavimento di casa. Chicca attese qualche minuto, mettendosi a ballare con le sorelline della sua amica. Poi però disse che le facevano male i piedi e decise di andarsi a cambiare le scarpe a casa. Fu proprio allora che il 44enne Raimondo Caputo, detto Titò, l'avrebbe seguita per provare a violentarla ancora una volta. La reazione di Fortuna, che si ribellò all'ennesima violenza, le fu fatale: Caputo l'avrebbe infatti scaraventata dal terrazzo all'ottavo piano del complesso. Le parole registrate nella casa dell'amica di Fortuna tra la ragazzina e sua madre lasciano intendere che le due donne nascondessero un segreto sulla morte di Chicca. Ecco le frasi contenute nell'ordinanza del gip.

Amica di Fortuna: "…Ecco, mo', se io andavo…eh, ma' (mamma) mi uccideva pure a me!"

Mamma: "Ed io uccidevo pure a lui"

Amica di Fortuna: "Se andavo con Chicca… hai capito?… mi uccideva pure a me se andavo con Chicca…meno male che non sono andata ma'…meno male..hai capito?"

Mamma: "Meno male…veramente"

Amica di Fortuna: "Mi uccideva pure a me,… che non esce manco un poco di segreto…"

Mamma: "…Che non esce!".

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