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L’arte di Gianluca Cimminiello custodita in un tronco spezzato a Secondigliano

Da un tronco spezzato prende vita un cassetto dei ricordi, quelli di Gianluca Cimminiello, il tatuatore ucciso dalla camorra 10 anni fa. La sua arte custodita nei ceppi spezzati del plesso Piantedosi della “Sauro Errico Pascoli” di Via Fratelli Rosselli, a Secondigliano. Susy Cimminiello, sorella di Gianluca: “Non volevamo trasformare questo tronco in qualcosa di diverso, volevamo invece che restasse così com’è a testimonianza delle radici e dei segni che restano quando una vita si spezza”. Presente anche don Luigi Ciotti: “Noi siamo la memoria viva dei nostri cari”.
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Da un momento terribile che ha spezzato una vita rinasce la speranza. Da un tronco spezzato prende vita un cassetto dei ricordi, quelli di Gianluca Cimminiello, il tatuatore ucciso dalla camorra 10 anni fa. Resta così custodita la sua arte, nei ceppi spezzati del plesso Piantedosi della "Sauro Errico Pascoli" di Via Fratelli Rosselli, a Secondigliano. Susy Cimminiello, sorella di Gianluca, da anni testimone e custode della sua memoria, ha svelato l'opera realizzata dall'artista Maria Cammarota in una cerimonia evento alla quale hanno presenziato le principali istituzioni cittadine, dal sindaco di Napoli Luigi De Magistris al presidente della VII Municipalità Maurizio Moschetti. Non ultima, la fondamentale presenza e testimonianza di don Luigi Ciotti, ispiratore e fondatore della Associazione Libera.

Il tronco spezzato reca una targa in memoria di Gianluca Cimminiello e un cassetto incastonato al suo interno dove, come se fosse un forziere nascosto, restano custodite le bozze dei disegni che il ragazzo realizzava per la sua professione. Un dono di Susy Cimminiello, ben accolto dall'istituto scolastico: "Sarà un posto dove conservare i disegni di Gianluca, ma può anche accogliere quello dei bambini, come se fossero i loro sogni" – ha detto Susy Cimminiello. "Non volevamo trasformare questo tronco in qualcosa di diverso, volevamo invece che restasse così com'è a testimonianza delle radici e dei segni che restano quando una vita si spezza". 

L'Associazione Libera ha, lungo questi dieci anni, accompagnato la famiglia Cimminiello, nella guida di don Luigi Ciotti e nel suo mantra: "Impegno e memoria". Proprio don Luigi Ciotti ha ricordato la fondamentale importanza di queste due parole: "Oggi la memoria vogliono azzerarcela. Ma a noi non interessa la memoria come celebrazione che scade nella retorica. A noi interessa la memoria viva. Noi siamo la memoria viva dei nostri cari e si raggiunge solo attraverso l'impegno e la testimonianza, 365 giorni all'anno". Don Luigi Ciotti ha poi ricordato anche Giulio Regeni, il cui corpo fu ritrovato il 3 febbraio di 4 anni fa in Egitto.

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Tra le grandi passioni di Gianluca Cimminiello anche quella per lo sport e per le arti marziali. Caratteristiche che sono state ricordate da Genny Vecchione e Pasquale Cagliozzi, amici e maestri di arti marziali di Gianluca. Presente anche il maestro Gianni Maddaloni. Dopo la cerimonia presso l'istituto scolastico, si è tenuta una celebrazione religiosa in ricordo e memoria di Gianluca Cimminiello. A celebrare la funzione lo stesso don Luigi Ciotti con don Francesco Minnelli, parroco della parrocchia "Cristo Re".

Gianluca non era invischiato con la malavita organizzata, ma fu ucciso per aver indispettito un tatuatore rivale con la pubblicazione di una foto che lo ritraeva accanto a Ezequiel Lavezzi, al tempo in forza al Napoli. Per quel vile gesto, è stato condannato all'ergastolo Vincenzo Russo, per essere ritenuto esecutore del delitto. Condannati all'ergastolo anche il mandante, Arcangelo Abete, e l'organizzatore, Raffaele Aprea. A loro si è indirettamente rivolta Susy Cimminiello nel corso della cerimonia: "Le vite nostre non possono più tornare come erano prima, ma le loro sì. Tutti loro sono ancora in tempo per intraprendere un cammino di legalità". 

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