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“Lasciare pulito, non siamo a Napoli”? Non vi offendete: un po’ a Pordenone hanno ragione

Prima di offendersi per chi ironizza sui rifiuti a Napoli, bisognerebbe vedere se in effetti il senso civico partenopeo esista o meno. Basta una passeggiata in centro (tipo in via Rosaroll) o nelle periferie, per rendersi conto di quanto ci sia ancora da fare: materiale riciclabile sversato a terra o nei cassonetti, frigoriferi, materassi, lavatrici buttate in strada. Possibile?
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Questa fotografia è stata scattata il 7 gennaio alle ore 19 in via Cesare Rosaroll, importante e lunga arteria di collegamento tra Porta Capuana (a ridosso della stazione centrale e del quartiere Vasto) e via Foria, fondamentale arteria del centro di Napoli. I rifiuti erano così tanti e il tanfo così forte da rendere inservibile il marciapiede. Chi voleva camminare doveva farlo sulla carreggiata o sul marciapiede opposto.

Perché mostro questa immagine? Il motivo è semplice, ho letto dell'indignazione popolare per lo (stupido) cartello comparso a Pordenone sui cassonetti, quello che recitava: "Lasciare pulito, non siamo a Napoli". È intervenuto il solito sportello "sputtaNapoli" del Comune partenopeo, è intervenuto perfino un assessore di Napoli, il primo cittadino friulano ha bollato la frase come "opera di un cretino".

Io dico ai miei concittadini di non offendersi più di tanto: situazioni come quella di Rosaroll (che non è isolata) mostrano quanto ci sia ancora da fare in termini di senso civico nella nostra città. È colpa solo ed esclusivamente di residenti e commercianti se chili e chili di cartone giacciono a terra anziché nelle campane della differenziata, è colpa dei residenti e dei commercianti se la plastica non viene correttamente riciclata. E che ne dite di materassi, lavatrici, scaldabagni, caldaie, frigoriferi in strada? Quindi prima di offendersi, certi napoletani dovrebbero chiedersi se fanno abbastanza per evitare certi facili ironie sulla città.

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Giornalista professionista, capo cronaca Napoli a Fanpage.it. Insegna Etica e deontologia del giornalismo alla LUMSA. Ha una newsletter dal titolo "Saluti da Napoli". È co-autore dei libri "Il Casalese" (Edizioni Cento Autori, 2011); "Novantadue" (Castelvecchi, 2012); "Le mani nella città" e "L'Invisibile" (Round Robin, 2013-2014). Ha vinto il Premio giornalistico Giancarlo Siani nel 2007 e i premi Paolo Giuntella e Marcello Torre nel 2012.
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