“Lavoro troppo? Un complimento”: Mauro Felicori, il manager che cerca di salvare la Reggia
"Lavoro troppo? È un complimento, c'è tanto da fare qui che mi sento obbligato". Accusato dai sindacati di "stakanovismo", Mauro Felicori, direttore della Reggia di Caserta, racconta la sua versione in un'intervista rilasciata oggi a Repubblica. "Lo richiede la situazione in cui si trova la Reggia, ma anche la comunità casertana che sta riscoprendo l'orgoglio civico. Sento una grande responsabilità", spiega. E i problemi alla Versailles italiana non sono pochi: nel 2001 i visitatori paganti erano 371mila, mentre nel 2014 erano solo 217mila. Oltre 150mila visitatori in tredici anni. Proprio alle telecamere di Fanpage.it, Felicori, nominato ad agosto tra i 20 nuovi superdirettori dei più importanti musei italiani, aveva promesso di "raddoppiare il numero di visitatori". Secondo il nuovo direttore, scrive Sergio Rizzo sul Corriere, gli ingressi a febbraio 2016 sarebbero aumentati del 70 per cento rispetto a quelli di un anno fa nello stesso mese. I dati sono comunque ancora da verificare. Ma i problemi della Reggia di Caserta non finiscono qua: dalle navette per i turisti che non passano ai tuffi nella fontana monumentale del giardino, dai vandali che scavalcano le recinzioni e devastano il capolavoro dell'architetto Vanvitelli ai rifiuti lasciati a terra dai turisti dopo la visita fino alle crepe strutturali rilevate in alcuni edifici del complesso.
Felicori, il manager che "lavorava troppo"
Mauro Felicori era arrivato terzo su dieci candidati. Questa la valutazione della commissione che aveva esaminato i curriculum degli interessati a concorrere per il ruolo di direttore della Reggia di Caserta. Primi, con 81 punti, l'ex soprintendente Fabrizio Vona e l'architetto di Marcianise Rosalba Iodice. Poi, un colloquio orale che è stato definito "perfetto" e Felicori è stato nominato dal governo a capo di uno dei complessi museali più importanti d'Italia.
Nato a Bologna, 63 anni, si è laureato con lode all'Alma Mater in Filosofia e poi ha preso una specializzazione in Economia della cultura e politiche culturali. Dal 2011 è stato capo del Dipartimento economia e promozione della città del Comune di Bologna. La sua esperienza al comune emiliano inizia nel 1986 dopo essere stato vice direttore del settimanale “La città futura” e corrispondente per l’Emilia-Romagna del quotidiano “Paese Sera". Si occupa di Politiche per i giovani, Cultura, Rapporti con l’Università, della Biennale dei Giovani Artisti dell’Europa Mediterranea. E' stato Capo di Gabinetto del Sindaco di Bologna, responsabile degli Uffici Esteri, Stampa e Pubbliche Relazioni, Cerimoniale, Affari generali. Ha insegnato all'Università come docente a contratto e ha pubblicato diversi saggi sulle politiche culturali.