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“Grazie a quei due poliziotti: hanno salvato la vita di una bambina e della mamma”

Una cittadina napoletana scrive al questore De Iesu: è stata testimone di un episodio di cronaca avvenuto a Forcella, dove una donna ha tentato di uccidersi gettandosi dal balcone con la figlia. Le due sono state salvate da una pattuglia di poliziotti: “Grata agli agenti che grazie al loro lavoro silenzioso ci fanno sentire protetti nella nostra città”
A cura di Salvatore Garzillo
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«Egregio signor questore, mi sono sentita in dovere di scriverle i miei personali ringraziamenti, in seguito a un episodio accaduto del 21 marzo 2019, a cui ho assistito passeggiando nei pressi di Forcella...». Inizia così la lettera che una cittadina napoletana ha inviato al questore Antonio De Iesu per esprimere la propria riconoscenza dopo aver visto in diretta il salvataggio da parte di due poliziotti del commissariato Vicaria-Mercato di una bambina di 5 anni che sua madre voleva uccidere trascinandola con sé dal balcone al civico 79 di via Forcella. Un volo da 10 metri che sarebbe stato fatale.

«Intorno alle 10 ho notato un gruppo di persone intente a guardare verso l’alto, in pochi minuti è arrivata la volante della polizia. Una donna con in braccio una bambina aveva minacciato di buttarsi giù dal balcone – prosegue la lettera di Rosaria Ciotola – I due poliziotti non hanno esitato un istante ad affrettarsi nell’agire per evitare che ciò accadesse con una tenacia ammirevole!».

In preda a un raptus, infatti, una russa di 41 anni stava urlando di volersi ammazzare e di far «saltare tutto in aria» con una fuga di gas. Agli agenti arrivati alla sua porta ha poi detto: «Andate via, non vi apro! Non entrerete mai, non farete in tempo, adesso mi butto con mia figlia!». I poliziotti sono riusciti però ad abbattere a spallate i cardini e una volta dentro si sono precipitati per afferrare la donna che è scattata verso la finestra stringendo a sé la bambina. I due colleghi si sono scambiati un cenno per dividersi i ruoli: uno si è agganciato alla porta finestra e l’altro ha fatto l’ultimo slancio per afferrare la russa ormai all’esterno del parapetto. Questione di attimi, la loro catena umana improvvisata gli ha consentito di afferrare la donna e riportare lei e la figlia all’interno dell’appartamento.

«Le scrivo perché una volta accertatami che tutto si era risolto per il meglio – ha raccontato la testimone al questore – avrei voluto stringere con tutta la mia stima la mano ai due agenti, visto che spesso gente “ignorante” denigra ogni giorno il vostro operato. Ritengo giusto e opportuno essere grata come cittadina agli agenti che ogni giorno grazie alla loro dedizione per questo lavoro ci fanno sentire protetti nella nostra città. In particolar modo ai due agenti che in quel giorno non solo sono stati due eroi per noi ma angeli per la bambina in pericolo di vita».

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