Vanno a mare con con la famiglia, ma sono latitanti: in manette affiliati del clan Rinaldi
Vanno al mare con i propri familiari, ma vengono arrestati dalle forze dell'ordine: è toccato a due persone ritenute esponenti del clan camorristico dei Rinaldi. Si tratta di Sergio Grassia, di 47 anni, e di Raffaele Oliviero, di 42 anni. Sono entrambi ritenuti appartenenti al clan particolarmente attivo nel Rione Villa, nel quartiere orientale partenopeo di San Giovanni a Teduccio.
I due erano ricercati perché devono scontare una pena di cinque anni di reclusione, dopo che la Procura della Repubblica di Napoli aveva emesso nel dicembre 2018 nei loro confronti un ordine di carcerazione per il reato di estorsione aggravata da metodo e finalità mafiosi. I due sono stati catturati a Marina di Ardea, sul litorale romano, mentre erano in spiaggia con i propri familiari. L'operazione è stata eseguita dai Carabinieri della Sezione Catturandi del Nucleo Investigativo di Napoli: i due sono stati così tradotti nel carcere di Velletri dopo le formalità di rito.
Il clan Rinaldi decimato dagli arresti
Appena un mese fa era finito in manette Ciro Grassia, ricercato da mesi ed anch'egli ritenuto legato al clan Rinaldi: era stato arrestato dai carabinieri ad Acerra, nei pressi di un negozio di ottica. I carabinieri erano arrivati a lui seguendo la moglie, che lo aveva raggiunto per fare insieme la spesa di provviste da portare nel covo dove si nascondeva. Ma il vero colpo contro il clan Rinaldi era stato l'arresto del boss Ciro Rinaldi, catturato a febbraio a San Pietro a Patierno: è ritenuto essere il capo del clan attivo nel Rione Villa, ed era anche lui latitante da diversi mesi. Operazioni che seguirono quelle di inizio anno, sempre contro il clan Rinaldi, letteralmente decimato dagli arresti da parte delle forze dell'ordine, sebbene ancora attivo nel quartiere di San Giovanni a Teduccio.