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Luigi De Magistris e il travagliato rapporto con Matteo Renzi

Dall’elezione a oggi: storia di un rapporto tormentato, quello fra il sindaco di Napoli e il presidente del Consiglio dei ministri. Oggi lo scontro è su una cosa in particolare , ovvero il futuro dell’area di Bagnoli.
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Matteo Renzi e Luigi de Magistris
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Qualche giorno fa, parole testuali, il sindaco di Napoli Luigi de Magistris ebbe a dichiarare, riferendosi a Matteo Renzi: «Napoli nella sua storia ha sempre respinto gli occupanti e lui sta occupando Napoli attraverso un commissario (per Bagnoli ndr.) e noi lo respingeremo come è giusto che sia». Oggi gli scrive: «Venga a Napoli, le presenteremo il nostro lavoro sull'area Occidentale». A dicembre 2014 lo stesso De Magistris in un'altra lettera scriveva al premier, argomento sempre Bagnoli: «Lei ha tradito Napoli espropriando la città dalle sue funzioni e dal suo ruolo». Ma l'anno prima (2013) l'ex pm era entusiasta delle primarie Dem: «L'elezione di Renzi? Sono contento e soddisfatto io con lui ho un buon rapporto».  

Esattamente un anno dopo (2014) era Matteo Renzi a storcere il naso: «Se non vengo a Napoli è per non creare imbarazzi, rispetto l'autonomia istituzionale del sindaco». Perché? Semplice: qualche mese prima il sindaco aveva parlato di Napoli come "Città Derenzizzata".

Siamo a febbraio. A giugno 2016 ci saranno le Elezioni Comunali per eleggere il nuovo sindaco di Napoli. Nel corso di questi mesi sarà possibile un minimo dialogo istituzionale o dovremo semplicemente rassegnarci a un sindaco che vira tra amore e odio e un premier che non gli risponde?

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Giornalista professionista, capo cronaca Napoli a Fanpage.it. Insegna Etica e deontologia del giornalismo alla LUMSA. È autore del libro "Se potessi, ti regalerei Napoli" (Rizzoli). Ha una newsletter dal titolo "Saluti da Napoli". Ha vinto il Premio giornalistico Giancarlo Siani nel 2007 e i premi Paolo Giuntella e Marcello Torre nel 2012.
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