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L’ultimo regalo di Francesca Schirinzi: i suoi organi salvano quattro persone

Quattro persone hanno ricevuto una nuova speranza di vita con gli organi di Francesca Schirinzi, la ragazza di 20 anni deceduta in seguito alle ferite riportate nell’incidente sulla Telesina in cui avevano perso la vita il fratello e lo zio. La ragazza, ricoverata dopo lo schianto, era morta il 23 settembre e i familiari avevano autorizzato l’espianto.
A cura di Nico Falco
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Francesca Schirinzi, da Facebook
Francesca Schirinzi, da Facebook

Gli organi di Francesca Schirinzi, la ragazza di 20 anni morta per le conseguenze di un incidente in cui hanno perso la vita il fratello e lo zio, daranno una nuova speranza di vita a quattro persone: dopo l'assenso dei genitori il prelievo è stato effettuato nell'ospedale Rummo di Benevento, dove la giovane era ricoverata, e sono stati effettuati i trapianti a quattro persone che erano in lista di attesa. Il prelievo, effettuato da equipe di chirurghi arrivati da ospedali di Napoli e Salerno e che ha impegnato decine di persone tra medici, infermieri e autisti, è stato coordinato dal dottor Giuseppe Rivellini. Nel pomeriggio di ieri la salma ha lasciato il Rummo per tornare a Grottaminarda (Avellino), dove sono previsti i funerali per oggi, 25 settembre.

La ragazza era rimasta gravemente ferita nell'incidente avvenuto sulla statale Telesina nella notte tra mercoledì e giovedì scorso. Era nella mercedes dello zio, Rocco Guarino, 49 anni, insieme al fratello di 15 anni, Lorenzo Schirinzi, tutti originari della frazione Carpignano di Grottaminarda. Stavano tornando da una vacanza a Barcellona. All'altezza di Torrecuso, nei pressi dello svincolo di Campobasso, la loro automobile si è scontrata con un autocarro Iveco Strails.

Il camionista era finito in ospedale, non in pericolo di vita, mentre lo zio e il fratello della ragazza erano morti sul colpo. Francesca, in condizioni gravissime, era stata trasportata all'ospedale Rummo, dove era stata operata d'urgenza ed era rimasta ricoverata fino alla morte cerebrale, il 23 settembre. I genitori avevano dato l'assenso all'espianto degli organi.

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